03 maggio 2018

Il paese, i problemi e il miraggio delle riforme

Chi ha votato questa legge elettorale oggi rinnegata da tutti?
Chi ci ha portato verso questo sistema proporzionale in cui non è chi prende più voti governa, ma chi riesce ad arrivare ad una coalizione di maggioranza?

Ecco, premesso ciò, si capisce come tutto il chiacchiericcio sullo stallo (come il PD che dà la colpa dello stallo al M5S) sia solo una polemica strumentale.
O si da il governo a noi (Di Maio, Salvini) oppure si va a votare (con tutti i rischi di ritrovarci nuovamente in una situazione del genere).
Oppure si fa un governo tecnico, di scopo, allargato, per fare le riforme e la legge elettorale.

Perché in Italia funziona così: si fa una campagna elettorale infarcita di temi politici ed economici e se va male, ci si ricicla riformisti.
Contravvenendo la regola per cui non si possono risolvere i problemi con la stessa mentalità che li ha generati.



Ieri sera alla Feltrinelli di Milano si parlava, ad esempio, di giustizia: Riccardo Iacona presentava il libro scritto a partire dall'esposto del magistrato Alfredo Robledo.
Si parlava di indipendenza della magistratura, messa a rischio dal sistema delle correnti. Si tratta della nostra democrazia, del principio di una legge uguale per tutti.
Quella giustizia che è stata riformata così tante volte in questi anni, portando il sistema verso un crinale rischioso: questo veniva denunciato ieri sera.

Interesserà ai partiti e ai candidati premier?

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