16 maggio 2018

Gli osservatori del governo che non c'è






Quanti osservatori attenti ha, questo governo che ancora non esiste e che forse non vedrà mai la luce.
Ieri sera erano tutti a commentare la bozza di contratto con la richiesta di qualche miliarduccio alla UE, il voto sulla piattaforma di un ente privato come Casalleggio.
Addirittura il caro Sallusti sventolava il fantasma della P2. Non c'è limite al ridicolo: la P2 di Berlusconi, il capo del partito azienda, che ai bei tempi decideva pure cosa poteva essere trasmesso in Rai.
Attenzione, ci mancherebbe anche che i giornalisti non facessero il loro lavoro: il punto è che per molti di loro deve essere quasi come una prima volta.
Fare le pulci ad un programma politico, chiedere conto delle coperture, delle proposte di riforma.
Lunedì Report ci ha parlato della riforma monca dentro il jobs act, sugli ispettori del lavoro e nessuno che ne abbia chiesto conto a Poletti o Renzi.

Tutto questo tifo contro un governo, nato da un accordo tra due forze con molte differenze, fa venire pensieri dietrologici: come è sfuggito a Berlusconi, li facciamo lavorare e poi li mandiamo a sbattere.
Non moriremo democristiani, ma il rischio di morire gentiloniani è meno scontato

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