13 marzo 2018

Genesi del delitto Moro (lo speciale di Atlantide)

Ho seguito con molto interesse la puntata di ieri sera di Atlantide, una delle due dedicate al rapimento e alla morte di Aldo Moro (e della sua scorta).
In particolare, quello che ho apprezzato è l'approfondimento storico sulla genesi delle Brigate Rosse: da dove è nato il partito armato?
Ne aveva parlato in una vecchia puntata Carlo Lucarelli per la serie Blu notte: la contestazione del 68 che chiedeva una società moderna, l'autunno caldo per il rinnovo dei contratti, le nuove leve nelle fabbriche che non accettavano più lavori alienanti e basse paghe (e nemmeno le condizioni in cui erano costretti a vivere questi terroni), i sindacati che non riuscivano a contenere e comprendere queste proteste, portate avanti con metodi fuori dalle regole.

Le immagini qui sotto sono molto emblematiche (sempre dal servizio di Andrea Purgatori): sono gli operai "terroni" venuti a lavorare nelle fabbriche del nord (Torino, Milano, Genova), che la notte sono costretti a dormire nella sala d'aspetto di Porta Nuova, perché "qui non si affitta ai meridionali"..





E poi Piazza Fontana, la perdita della verginità: dopo il golpe in Grecia, si realizzava come lo Stato, la democrazia, potessero essere a rischio, per un golpe di stampo neofascista.
Perché lo sapevano tutti che quelle bombe (quella alla Banca dell'Agricoltura e le altre nell'estate del 1969) le avevamo messe i fascisti con le coperture di organi dello Stato.

Così, mentre da una parte si maturava l'idea di un "compromesso storico", dall'alveo del PCI e della FGCI, si staccavano gruppi che poi sarebbero diventati il nucleo delle BR.

Con azioni prima dimostrative contro i mezzi delle aziende, poi operazioni mordi e fuggi contro dirigenti Fiat (o delle altre aziende del sud) e sindacalisti .. 

Idalgo Macchiarini - dirigente della Sit Siemens rapinto il 3 marzo 1972

Fino all'operazione Fritz (il rapimento di Aldo Moro, l'attacco al cuore dello Stato).

Un'altra cosa mi ha colpito, ascoltando le parole dei vari Fiore, Moretti, Morucci, leggendo l'intervista di Faranda pubblicata oggi sul Fatto Quotidiano: la facilità con cui parlavano dei morti di via Fani e degli altri omicidi compiuti.
Come se fosse qualcosa di una vita passata.
Come (ma forse è una mia impressione) come se quei cinque cadaveri lasciati in via Fani (uccisi con tanto di colpo di grazia) fossero qualcosa poi cancellato.
Ecco, la giustificazione che sento ripetere, eravamo in guerra e in guerra ci sono i morti, non può essere accettata: questa era una guerra asimmetrica, unilaterale.
Non era guerra, era terrorismo: i partigiani, cui le prime BR si ispiravano, era in guerra contro i nazisti e contro i fascisti.

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