10 febbraio 2018

Ve la ricordate ancora Pamela?

In ogni caso, comunque andrà la manifestazione di oggi a Macerata, l'estrema destra italiana, populista e xenofoba, ancorata al fascismo (inteso come legge del più forte, come metodo politico) ha vinto.
Non solo è entrata in Parlamento a presentare il suo programma.
Ma da mesi condiziona l'agenda politica anche delle altre forze politiche.
Questo spiega perché da giorni stiamo discutendo di una invasione di migranti smentita dai numeri, perché abbiamo iniziato a giustificare il gesto di Traini l'uomo che ha sparato, ferendoli, sei immigrati (e anche un bar e la sede del PD), dicendo che è colpa degli immigrati.
Perché un ministro della Repubblica, di un partito che si dice di centro sinistra, spiega che siccome vedeva Traini all'orizzonte, aveva fermato i barconi (che poi non si sono fermati, nonostante i lager in Libia, ma questo è un dettaglio).

Stanno vincendo loro.
Perché in tutta questa discussione (inframmezzata solo da qualche pezzo su Sanremo) ci si è dimenticati di Pamela. Ci si concentra sulla morte e sul suo cadavere, dimenticandosi che Pamela è stata una giovane ragazza.
Con problemi di droga e per questo finita in comunità, da cui era scappata.
Una ragazza che ha avuto la sfortuna di incontrare tre persone: il maschio italiano che le ha dato 50 euro per la dose in cambio di sesso.
Uno spacciatore nigeriano che le ha dato la dose (ma chi sta sopra questo spacciatore, ai fascisti e ai commentatori un tanto al chilo non interessa) e forse altri nigeriani (non si sa ancora) che ne hanno fatto a pezzi il cadavere.
Era una ragazza che aveva bisogno di aiuto, fragile, e che invece ha trovato la morte.
Chiaro che noi tutti stiamo dalla parte di Pamela, stupido chi chiede di schierarsi contro chi l'ha ammazzata.
Stupido e strumentale.
Perché se fosse stata uccisa per mano di un italiano, come successo a Milano all'altra vittima dimenticata, Jessica, sarebbe rimasta solo una ragazza con problemi.


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