11 dicembre 2017

Non è questo che voleva Ahmed - da Souvenir di Maurizio De Giovanni

Ottobre è un mese di promesse non mantenute – scrive nel capitolo di interludio Maurizio De Giovanni, in Souvenir.
Promesse e speranze che non si avverano, come succede ad Ahmed, uno dei tanti migranti scappati dalla miseria del loro paese per cercare una vita migliore in Italia.
Un clandestino, come direbbero i nostri politici.
Un uomo.
Un uomo che pur di vivere, pur di vivere dignitosamente (quella dignità che il nostro Stato non gli riconosce), non si abbassa a rubare. O a fare lo spacciatore.
“Non è per portare morte in un paese nuovo, che è venuto” - pensa.
Ma i pensieri, di notte, sanno essere molto crudeli.
Come è crudele il destino di questi uomini che ancora in molti vedono come il nemico, l'invasore.

Non è per questo che ha perso un figlio piccolo , lasciato andare tra le onde quando ormai non respirava più, mentre la moglie urlava come una sirena nella notte e l'uomo al timone ha cominciato : una, due, tre, mille bastonate finché lei ha smesso, perché c'erano gli altri due, la femminuccia e il piccolo attaccato al seno vuoto, che avevano ancora una speranza.Non è per portare morte in un paese nuovo, che è venuto. 
E ora Ahmed fissa il soffitto aspettando un'alba che non arriva, steso su un materasso vecchio nel capannone abbandonato, lo stesso materasso dove riposano la femminuccia e il piccolo, che dorme sempre di più, perché o dorme o mangia e di cibo non ce n'è. 
Ahmed ascolta i topi che corrono nella notte e intanto pensa alla moglie, che avrebbe fatto perfino la puttana, ma non aveva salute e se n'è andata da dieci giorni, in ospedale. Lui l'ha capito e l'ha salutata pochi minuti prima, altrimenti glia avrebbero chiesto dove portarlo quel corpo distrutto da chissà quale assenza.La moglie: quella ragazza che gli teneva la mano, seduti a piedi scalzi ad immaginare un paradiso che non esisteva, ma che loro avevano davanti agli occhi come fosse vero. La ragazza che non ha nemmeno visto morire. 
Non è questo che voleva Ahmed. 
Ha combattuto per tutta l'estate, un po' di pomodori raccolti, la schiena spezzata e qualcosa da mangiare; ma ora è ottobre, e ottobre, anche se ha ancora l'odore del caldo, promette il freddo, e un altro inverno insopportabile.Fra il rumore dei topi che corrono, Ahmed sparge sul materasso lercio la benzina che ha rubato. Pensa che i suoi bambini stanno sognando, che è bello sognare. 
Meglio adesso, pensa Ahmed. Meglio adesso.  
Accende il fuoco, e si stende a sognare pure lui.


Souvenir per i Bastardi di Pizzofalcone, Maurizio De Giovanni Einaudi

Quiun estratto del primo capitolo 

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