08 novembre 2017

BUT HE’S THEIR FOOL (Ma è pur sempre il loro cretino)

Sul Fatto Quotidiano di oggi, lo scrittore texano Joe Lansdale fa un bilancio di un anno (quasi) di Trump e dei suoi elettori.
“The Donald l’America non la sta rendendo affatto Great Again. Mentre i suoi elettori, in preda alla sindrome di Stoccolma, continuano a voler credere a bugie spudorate”.
A cura di Claudia Rossi
 
BUT HE’S THEIR FOOL (Ma è pur sempre il loro cretino) – Per credere in un libro o in un film, il lettore, o spettatore, stabilisce un silenzioso patto con l’autore, con cui accetta di sospendere in qualche modo l’incredulità. Questo vale soprattutto per le opere particolarmente fantasiose. Meno fantasioso è il fatto che alcuni elettori abbiano suggellato lo stesso accordo con Donald Trump per poter credere alla sua presidenza: un caso estremo di sospensione dell’incredulità è infatti l’unico motivo che possa spiegare la loro perenne tendenza a ignorare la realtà e vedere al suo posto un luminoso sogno suburbano. Il sogno di un mondo in cui i bianchi sono ancora al posto di comando – come se l’avessero mai lasciato –, l’inquinamento non ha il benché minimo effetto sull’aria o l’acqua potabile, esiste solo una religione (la loro), e si può giocare ai cowboy o ai soldati girando allegramente con la pistola. Il sogno di un mondo in cui i minatori del carbone hanno lavoro e malattie polmonari a volontà, e cose come il vento e l’energia solare sono fantascienza. Un mondo in cui è possibile assumere migranti illegali quando ce n’è bisogno per lavare le macchine, fare i lavori domestici e raccogliere le patate, e al tempo stesso desiderare che restino al di là di un muro costruito dal Messico per i comodi di altre nazioni. E infine un mondo in cui si può credere, contro qualsiasi evidenza, che il presidente Obama sia originario del Kenya e stia orchestrando una rivoluzione sinistrorsa che potrebbe comportare la caduta del governo nelle mani dei rettiliani e che i suoi compagni di merende, tipo Hillary Clinton, siano ricchi pervertiti che gestiscono giri di prostituzione minorile nello scantinato di una pizzeria.
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