22 settembre 2017

Senso comune (cercasi)

Dalle parti di Rai3 deve esserci qualcosa che convince a cambiare aria. Una zanzara (tipo le punture della Chikungunya), o una fattura (tipo quelle emesse da Fabio Fazio). Anche il gazebo di Zoro si è squagliato, come Fazio, come Floris, come Giannini, come Semprini… La ex rete de sinistra appare confusa e spopolata, come la sinistra medesima. Deve essere dura essere gli ex di qualcosa che non c’è più. Forse per evitare altre defezioni illustri si è buttata su Senso comune (lunedì-venerdì, 20.15), dove le notizie del giorno sono commentate dalla famosa gente (naturalmente, comune). L’Uomo della Strada, gemello diverso della Casalinga di Voghera, è un’antica divinità cui l’informazione ricorre quando è alla canna del gas.Nanni Delbecchi - Fatto Quotidiano del 22-09

su Rai3, ogni sera, si passa dallo yin allo yang, dal giorno alla notte.
Dalla satira cruda del belpaese, che ogni giorno si espone al ridicolo in televisione, allo scimmiottamento della realtà da parte del famoso "uomo della strada".
Sto parlando di Blob che, circa alle 20.30, lascia il posto al reality "Senso comune" (format di "Stand by me", società fondata da Simona Ercolani): cosa ne pensa l'uomo comune del caso Consip, della crisi tra USA e Corea, degli immigrati?
L'idea, ormai ampiamente inflazionata anche nei talk, è quella di tastare il polso dell'uomo comune sui grandi temi: di solito si segue questa tecnica con l'obiettivo di rinforzare tesi pre costituite (vedi Belpietro e i suoi collegamenti).
Come dire: combattiamo il populismo e la proliferazione delle fake con altrettanto populismo e bufale.
Peggio ancora: fossero almeno gente da strada vera, i personaggi costruiti e preparari a "Senso comune". Come in un reality, hanno scelto bene il cast in RAI: lo chef, i pizzaioli napoletani, le signore anziane con la passione della danza.

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