06 marzo 2017

Realtà e finzione romanzesca

A Foggia un serial killer (che viene chiamato dai media zio Teddy) uccide due bambini usando un suo rituale e lancia una sfida personale agli investigatori venuti da Roma per catturarlo.
La presenza di un serial killer crea preoccupazione tra le persone, ma anche all'interno delle criminalità organizzata che non ama che nel suo territorio arrivino le camionette della polizia e dell'esercito. Esercito e polizia mandati dal Viminale nella provincia foggiana per dare una risposta alle paure dei cittadini. Aizzati dalla politica, dai media, dai talk.
E fin qui è la fiction romanzesca, dentro la trama di Formicae (editore Sem), un bel noir di Piernicola Silvis.


«Come sai, in questo territorio abbiamo tre distinte organizzazioni criminali. I Cerignolani, la mafia del Gargano e la Società Foggiana.[..]la Società, i Montanari e i Cerignolani hanno scoperto che l’unione fa la forza, quindi stanno pensando di stringere un patto [..] se questo accadesse davvero, la criminalità organizzata di questa cazzo di provincia potrebbe diventare una nuova ’Ndrangheta, ..»

Sono due protagonisti del libro a parlare:
«Le batterie non tollerano che sul proprio territorio ci sia qualcuno che ammazza i bambini. ..»
Allora, per togliere di mezzo tutta questa polizia, tutto questo esercito, sarebbero anche disposte a trovare loro un colpevole da dare in pasto all'opinione pubblica..

Sempre a Foggia hanno sgomberato il ghetto di Rignano, dove vivevano gli immigrati in attesa di un lavoro su chiamata da parte dei caporali italiani e africani.
Dopo lo sgombero, qualcuno ha appiccato il fuoco alle lamiere e alle casette in legno.
I caporali? Gli immigrati stessi? Non lo sappiamo.
Sappiamo però che a Foggia, nella provincia, sono arrivate le camionette dei reparti mobili della polizia, per presidiare il territorio, nel timore di proteste da parte dei migranti.
Quelli che devono pagare per un posto e pure per lavorare.
Per raccogliere quei pomodori che poi finiscono sulle nostre tavole.

Immagine presa dal sito de La Stampa
Ma a qualcuno tutta questa polizia ha dato fastidio: così sabato notte a San Severo, da una macchina (che è stata identificata) sono partiti dei colpi di pistola contro le macchine della polizia.
E questa non è fiction, ma è cronaca. Che spesso ha molto in comune con la fiction dei romanzi, specie se quei romanzi sono scritti da un poliziotto che ha una lunga esperienza alle spalle.
Piernicola Silvis è l'autore del romanzo Formicae e anche il Questore di Foggia:
Sull’accaduto sono in corso le indagini della polizia, che saranno coordinate direttamente dal questore, Piernicola Silvis che non esclude che vi sia un nesso tra l'episodio degli spari contro i mezzi della polizia della notte scorsa a San Severo e lo sgombero del Gran Ghetto che si trovava nel territorio comunale, ma al momento propende per l'ipotesi che si sia trattato di una reazione della criminalità locale al rafforzamento dei controlli disposto negli ultimi giorni per frenare l'escalation criminale. I mezzi presi di mira dall'attentatore erano parcheggiati dinanzi ad un albergo dove è ospitato - precisa il questore - personale della polizia che nei giorni scorsi ha operato anche per i servizi di ordine pubblico durante lo sgombero del ghetto e che ora partecipa ai servizi di controllo della residenze in città dove sono stati trasferiti i migranti del ghetto. Ma è probabile - ha aggiunto Silvis - che chi ha sparato abbia preso di mira i mezzi della polizia come ritorsione perchè l'incremento dei controlli ha infastidito molto la criminalità.

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