31 gennaio 2017

Sull'accoglienza

Nel corso del servizio di Presa diretta di ieri sera su lavoro e stipendi, Riccardo Iacona ha citato la Svezia come esempio di un paese che è uscito dalla crisi puntando sul suo welfare, sull'aumento dei salari e sull'istruzione.
Diversamente da noi che abbiamo puntato sul taglio ai salari, sulla precarizzazione, sull'innalzamento dell'età pensionabile, coi risultati che vediamo oggi.
Disoccupazione giovanile in crescita: una generazione bruciata. Significa talento, merito, soldi spesi in istruzione che non ritornano al paese..

Ma, c'è anche un ma: la Svezia a gennaio 2016 ha sospeso Schengen, re introducendo i controlli (specie per i richiedenti asilo) alle frontiere: nel 2015 la Svezia ha ricevuto oltre 150mila richieste di asilo e, con questi ritmi, il sistema del Welfare non avrebbe retto, sarebbe diventato non sostenibile.
E, forse, anche in Svezia si sarebbero registrate quelle situazioni che stiamo vivendo qua in Italia: italiani (in crisi per il lavoro, la casa, le cure) contro immigrati.
Attenzione a parlare di razzismo, di politiche filo leghiste o peggio ancora: in Italia nel 2015 abbiamo avuto 83mila richieste e abbiamo parlato di invasione.
I comuni che dovrebbero gestire queste situazioni, sono gli stessi che non hanno risorse a sufficienza per l'amministrazione ordinaria.
I cittadini che si vedono negare servizi, di fronte ai richiedenti asili, a nuovi immigrati come dovrebbero reagire?

A Como, l'amministrazione comunale ha vietato l'uso di una palestra alle mamme di una scuola media che intendevano usarla per organizzare feste con cui raccogliere soldi, per finanziare corsi nello stesso istituto (per esempio l'insegnamento di inglese da una docente lingua madre).
Una sorta di autotassazione.
La stessa amministrazione concede poi un'altra palestra per il Ramadam.

C'entra poco, direte voi, da una parte un evento semi ludico, dall'altra la possibilità di professare la propria fede.
Ma rimane un sapore amaro per queste persone, la sensazione di subire una discriminazione. Non potremo sempre ignorare o fa finta di niente.
La coperta è corta, per la scuola, la sanità, i trasporti, per i sussidi: è corta non per colpa della sola accoglienza, ma era corta da prima, per tutti gli sprechi nella scuola (vi ricordate la storia delle pillole della saggezza della Gelmini?), nella sanità e altro.
Ripeto: facciamo attenzione a parlar sempre di razzismo o xenofobia, quando si parla dei problemi dell'accoglienza.

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