07 novembre 2016

Abbiamo capito, grazie

Manca poco meno di un mese al voto sul referendum e ancora non siamo alle cavallette.
Ma i moniti per tutte le altre disgrazie sono arrivati.

"Renzi scongiuri il rischio di un Trump italiano" scrive ieri Scalfari su Repubblica.
"Con la legge elettorale attuale i grillini (che non amano sentirsi chiamati così) avrebbero la quasi certezza di vincere al ballottaggio ed anche di essere decisivi per la vittoria del No referendario. Il Movimento 5 Stelle non ha certo la forza esplosiva di un Donald Trump, soprattutto perché l'Italia non è l'America. Ma un grillino alla guida dell'Italia possiamo immaginare come si comporterebbe nel nostro Paese, in Europa e in tutti i Paesi extraeuropei, cioè nel mondo intero?"
Ma ve lo immaginate, dopo Berlusconi e Dell'Utri (per esempio), dopo mafia capitale (per fare una altro esempio), dopo Cuffaro e Lombardo in Sicilia ..

Sempre Repubblica: a parlare è il ministro Poletti, che non commenta il boom dei voucher, il caso Foodora, i numeri sui licenziamenti.
No, il ministro ci avverte: "La vittoria del No porta le elezioni e poi larghe intese".

A parte che si mormora che anche in caso di Si ci potrebbero essere le elezioni, così da fare en plein e prendersi tutto.
Le larghe intese ci sono anche adesso e Berlusconi è l'altro sottoscrittore del patto del nazareno. Che cambia?
Se anche si dovesse votare nel 2018, pensate veramente che PD, AP, NCD non si presenteranno assieme?

Infine la voce dall'estero (l'articolo è di qualche giorno fa): il finanziere Serra da Londra ci avvisa «Col No addio ai capitali».

Ecco: adesso sapere. Il vostro voto influenza la durata del governo (anche se Renzi aveva detto che no, non se ne sarebbe andato) e perfino i mercato.
Come ha anche ribadito l'ambasciatore USA, gli investitori stranieri aspettano il voto.
E allora, visto che noi influenziamo gli investitori, vogliamo una parte dei dividendi sui futuri profitti.

Profitti che arriveranno sicuramente, perché con questa riforma il governo potrà legiferare velocemente, in fretta, senza il ping pong della doppia lettura.
Veloce, snello, agile. O no?

Nella legislatura precedente, leggi approvate con:
2 letture 78%
3 letture 19%
4 o più letture 4%

In questa legislatura:
81% leggi 2 letture
17% 3 letture
2% 4 o più.

Forse non sanno nemmeno di cosa parlano, i signori del si.
Cavallette e mercati a parte.

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