12 ottobre 2016

Padri e figli

Dice Renzi che questa riforma (costituzionale) è stata pensata per i nostri figli, per quelli che verranno dopo.
"Per i miei figli e i nostri figli, non ci fermeranno" ha detto alla direzione PD.

Eppure questa classe politica e questa classe dirigente non stanno affatto pensando ai figli, non stanno affatto costruendo un futuro migliore per le generazioni che verranno.
Mentre i padri sono costretti a rimanere al lavoro più lungo, con gli stipendi più bassi d'Europa, con gli 80 euro in tasca ma anche coi tagli alla sanità, i figli devono pedalare per 2,7 euro a consegna (la storia di Foodora l'avete sentita alla direzione PD?), sono pagati coi voucher (esplosi dopo la liberalizzazione), avranno una pensione più bassa dei loro padri, avranno meno tutele sul lavoro.

Certo, ai giovani sono dati i bonus (i 500 euro per i neo diciottenni), le occasioni per fare esperienza all'Expo.
Il modello Milano che poi le inchieste hanno mostrato nel loro lato B. (ieri il cda di Fiera Milano per le esposizioni è stato commissariato).

Siamo tornati ai tempi di "Ladri di biciclette" (scrive oggi Robecchi sul Fatto quotidiano): ma oggi è il padre che si deve vergognare per le condizioni del figlio.

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