19 giugno 2016

La seconda puntata di REC: il mercato dell'arte, la vigilanza, le multe e i giornali

Secondo e ultimo appuntamento con le “mini” inchieste dei giornalisti di REC: come per la scorsa puntata, sono inchieste che toccano temi diversi, a volte trascurati dalle agente dei governi, di cui si parla solo in occasioni di inchieste giudiziarie.
Come lo scandalo del crocifisso di Michelangelo comprato da un privato per 3 ml di euro, che poi si è rivelato un falso.


Chi certifica le opere d'arte e chi certifica il certificatore?
Parliamo dei nostri beni, quelli che i politici chiamano (ipocritamente) il nostro petrolio.
"VERO O FALSO?" di Claudia Di Pasquale (qui l'anteprima sul sito RAI.tv)
Il mercato dell'arte vale 64 miliardi di dollari l'anno. Ma chi vende e chi compra? Accertare la provenienza e l'autenticità di un'opera non è un'impresa facile, soprattutto quando in ballo c'è un quadro d'arte contemporanea. Ci sono statistiche autorevoli secondo cui almeno il 50% di opere che circolano a livello internazionale sono false. Capita spesso di trovare il critico che sostiene l'autenticità di un'opera e quello che pensa esattamente il contrario, e qualche volta a farne le spese possono essere le casse dello Stato. A colpi di perizie, pareri, mostre, si gioca l'autenticità di una firma che, se riconosciuta dal mercato come vera, consente di trasformare un'opera d'arte in un assegno in bianco. Manca un ente pubblico o terzo autorevole in grado di mettere la parola fine. L'inchiesta parte dal caso di un crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo e comprato dallo Stato per 3.250.000 euro. Ma siamo sicuri che sia veramente di Michelangelo? Poi c'è il caso di un quadro di Boccioni rubato nel 1969 e venduto all'asta nel 2004 da Christie's alla fondazione bancaria Cariverona. I vecchi proprietari lo rivorrebbero indietro, ma non possono, perché?

Presa diretta aveva già raccontato del mondo della vigilanza privata, un far west di certificati concessi con facilità, pochi controlli e personale sfruttato e mal pagato.
Questa sera Federico Ruffo si occuperà di una società in particolare, la Biks di Rosario Basile.
E del “sistema Basile”.

"MA SIAMO SICURI?" di Federico Ruffo (l'anticipazione sul sito Rai.tv)
ll mercato della vigilanza privata vale circa due miliardi l'anno. La sicurezza di aeroporti, porti, banche, comuni, uffici di Inps, Poste e altri enti è in gran parte in mano a un gruppo, il Biks di Rosario Basile. Ormai detiene una fetta consistente degli appalti in Italia con dieci società, settemila dipendenti, quaranta sedi, 263 mezzi blindati, diciannove caveau, settantamila clienti. I giornalisti di Rec hanno indagato sul gruppo ed è emerso un vero e proprio "sistema Basile" fatto di appalti ottenuti con ribassi inarrivabili, una ragnatela di rapporti tra manager in palese conflitto di interessi, amicizie politiche e intrecci tra dirigenti di rilievo del gruppo con i boss. Quella dei Basile è una struttura molto attenta ai rapporti con le persone che contano. Una delle loro società avrebbe anche fatto la vigilanza privata per l'allora Ministro della Giustizia Angelino Alfano. Perché un ministro che ha già la scorta ricorre alla vigilanza privata?

Mafia capitale avrebbe (o ha) messo le mani anche sul business delle strisce blu (500ml di euro l'anno), attraverso il controllo e la manipolazione dei parchimetri a Roma, fabbricati da una società francese e comprati dall'ATAC.
Scendi dalla macchina, cerchi il parchimetro, metti le monete, torna in macchina e lascia il biglietto. Per molti un’azione quotidiana, come lavarsi i denti. Eppure, anche qui, fuori fuoco, c’è qualcuno che si fa i fatti i suoi”.

Verrebbe da dire, leggendo l'anticipazione del servizio di Giulio Valesini, che più che le olimpiadi, a Roma servirebbe ripartire dai fondamentali.
Le strade, i parcheggi, la metrò ...

"IN CHE MANI SIAMO" di Giulio Valesini
La sosta sulle strisce blu fa entrare nelle casse dei comuni circa mezzo miliardo di euro ogni anno. A Roma ci sono 2500 parcometri, tutti fabbricati dalla multinazionale francese Parkeon e acquistati nel tempo da Atac. Parkeon ha parcometri anche a Milano, Bologna, Torino e Padova. Ma nella capitale da qualche anno è in corso una guerra silenziosa per il controllo delle preziose colonnine. I giornalisti di Rec hanno indagato su questa battaglia fatta a colpi di sabotaggi, mancati incassi, poca trasparenza negli appalti e personaggi un tempo in contatto con Massimo Carminati. Uno di loro è Piero Tomassi considerato un vero mago di casseforti e allarmi, coinvolto nel processo per la rapina al caveau della banca del palazzo di giustizia di piazzale Clodio avvenuto nel 1999. Siamo in buone mani o è come affidare la banca del sangue al conte Dracula?

A chi finiscono i finanziamenti pubblici per l'editoria? Quando se ne era occupata Report nel 2007, l'inchiesta aveva fatto scandalo, per la gestione allegra dei soldi pubblici a testate vicino ai partiti.
In questo servizio di Antonella Cignarale si parla di due milioni di euro stanziati da Palazzo Chigi per la stampa italiana all'estero.
Chi sono i destinatari di questi fondi? Il servizio mostrerà come potremmo fare un po' di spending in questo settore, visto che si tratta di riviste sportive e dove non si tiene in conto il contenuto che viene pubblicato.
2 milioni di euro.

"DACCI OGGI IL NOSTRO FINANZIAMENTO QUOTIDIANO" di Antonella Cignarale (qui l'anticipazione su Rai.tv)
Ogni anno la presidenza del Consiglio dei ministri stanzia due milioni di euro per sostenere la stampa italiana all'estero. Tra i periodici che ricevono maggiori finanziamenti pubblici ci sono quelli editi in Svizzera, che in totale hanno ricevuto dalle casse statali quattrocentomila euro in un anno. Le telecamere di Rec hanno percorso il territorio elvetico e hanno scoperto che i fondi finiscono sostanzialmente a finanziare le missioni cattoliche o le redazioni affidate al Club Forza Cesena e allo Juventus Club. Tra i contenuti informativi di questi giornaletti: orari delle messe, commemorazioni dei defunti, castagnate e corsi di cucina tradizionale come il "fritto misto di stagione alla lucchese" o "gli involtini calabresi di carne e crocette di fichi".


Le anticipazioni e i video li trovati sul sito di Rec e sulla pagina Facebook.

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