29 novembre 2015

La certezza del diritto (l'inchiesta di Report sui magistrati e la Consulta)

A seconda di come scrivi le leggi, poi i giudici le interpretano. E le sentenze arrivano con comodo. E poi entreremo nel cuore del sistema giudiziario: chi sceglie procuratori e dirigenti, e con quali criteri?Qual è la certezza del diritto? E poi: a breve verranno scelti gli alti dirigenti dei più importanti uffici giudiziari, chi fa le nomine e con quali criteri?

Due dipendenti un pescivendolo e un macellaio vengono licenziati per giusta causa (facevano un altro lavoro): fanno causa al datore di lavoro e uno dei due viene riassunto, dopo 11 anni. Come mai questa diversa decisione?
Un giornalista Rai che lavora tutte le domeniche per qualche ora (da 10 anni) e fa pure causa all'azienda per demansionamento (nonostante abbia un incarico dirigenziale). LA Rai prova a licenziarlo ma i giudici lo reintegrano. Come andrà a finire?
Una cardiologa di professione che va a cantare in televisione mentre è in malattia. Licenziata, ma riassunta dal giudice di Cassazione. Come mai?
Uno può essere in malattia e fare attività hobbistica?

Sono alcuni degli spunti (qui l'anticipazione di Reportime) da cui parte il servizio di Report di questa sera, condotto dalla giornalista Claudia di Pasquale: si parla di giustizia, di certezza del diritto (la legge è uguale per tutti e non c'è bisogno di andare fino a Berlino) e di chi la amministra.
Si parlerà dunque dei magistrati, di come sono organizzati gli uffici giudiziari, come vengono decise le promozioni e di come, spesso, giudici diversi applichino le leggi in modo diverso.
Come vengono scelti i giudici, come vengono selezionati i migliori per guidare gli uffici, come viene premiato il merito o sanzionati gli errori (che pure ci sono)?

Decide tutto il CSM, l'autogoverno dell'ordine giudiziario, il parlamentino di cui fanno parte magistrati e membri laici, ovvero politici eletti.
Il presidente è Mattarella e il vice, cui vengono delegati i compiti, è l'ex sottosegretario Legnini (la sua nomina dal governo al CSM suscitò qualche polemica).
Come si muove il CSM, dunque?

A Palermo bloccò la nomina del procuratore capo, con pretesti che fecero nascere il sospetto che si volesse spingere una nomina che non fosse sgradita alla politica. Erano i tempi delle polemiche sul processo alla trattativa stato mafia.
Alla fine il CSM, dunque anche la politica, nominò un magistrato che non aveva avuto esperienze dirigenziali .
A Milano il procuratore Bruti Liberati ha legato il suo fine mandato con la fine di Expo (come mai?). In questi mesi di Expo le inchieste della procura di Milano sugli appalti sembra che si siano congelato tanto che il presidente del Consiglio si è sentito in dovere di ringraziare il “tatto” della procura.

A Roma la procura veniva chiamata il porto delle nebbie, che tutte le inchieste avvolgevano facendone sparire i contorni.
C'è voluto l'arrivo di Pignatone per aprire il fascicolo sui rapporti tra politica, cooperative e criminalità. Perché?

Tornando indietro con la memoria, non possiamo non ricordare gli anni del CSM vicepresieduto da Mancino che allontanò da Milano la gip Clementina Forleo, il procuratore De Magistris prima da Catanzaro poi da Salerno assieme ai pm coinvolti nello scontro tra le procure.
Erano gli anni delle inchieste su Bancopoli che lambirono senza toccarlo, il mondo della politica.
Della Calabria dei depuratori non fatti, delle assunzioni clientelari dentro l'agenzia Why Not.

La legge è uguale per tutti, dice il motto sopra le teste dei giudici nei Tribunali.
L'inchiesta di Report cercherà di entrare dentro questo mondo per capire cosa c'è che non funziona e che blocca la macchina della giustizia.

La scheda dell'inchiesta "LA GIUSTA CAUSA" di Claudia Di Pasquale
La legge è uguale per tutti, ma quando si tratta di applicarla i giudici di primo grado possono pensarla in un modo, quelli di secondo grado in un altro e la Cassazione può ribaltare i verdetti precedenti: e, soprattutto, giudicare in modo opposto fattispecie che sembrano avere grandissime analogie. A tutto questo si aggiunge l'estenuante lunghezza dei processi. Un cocktail micidiale quando in ballo c'è una causa per un licenziamento che può definirsi anche dopo 10 anni. A complicare le cose ci si mettono i vuoti di organico degli uffici giudiziari e le lentezze del Consiglio superiore della magistratura che lascia gli uffici direttivi vacanti per molti mesi. Per quale motivo? E quali sono i criteri per nominare i procuratori capo, i presidenti dei tribunali, i procuratori generali presso le corti d'appello? L'inchiesta di Report proverà a spiegarlo.


 
Il secondo servizio rimane sempre nel mondo della giustizia: dalle procure e dal CSM ci si sposta alla Corte Costituzionale che sempre di più in questi ultimi anni ha fatto d badante alla politica andando a bocciare e rivedere molte delle leggi uscite dal Parlamento.
La legge 40, la legge elettorale di Berlusconi “porcellum”, il legittimo impedimento, i lodi Schifani e Alfano.
E, recentemente, la parte della riforma Fornero che bloccava l'indicizzazione delle pensioni, il taglio delle pensioni d'oro (con qualche sospetto che abbiano agito pensando anche alle loro), la nomina dei dirigenti dell'Agenzia delle entrate.
Tutte decisioni che hanno avuto poi effetti concreti sulle manovre dei governi:
Colpa di chi ha fatto le leggi, inesperienza, superficialità. Come racconterà Marrucci, si potevano limitare i danni, ovvero i costi che ora lo stato dovrà affrontare.
Negli ultimi anni la Consulta ha dichiarato incostituzionali il taglio delle pensioni d'oro e degli stipendi dei manager pubblici, la nomina senza concorso di 800 dirigenti dell'agenzia delle entrate, il blocco della rivalutazione delle pensioni e anche l'utilizzo di autovelox mobili privi di taratura periodica. Tutte sentenze che rischiano di costare allo stato una montagna di quattrini. A volte si potrebbero limitare i danni, ma servirebbero leggi diverse

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