22 settembre 2015

Il fatto inedito

La prova di forza di cui siamo spettatori (sul Senato, sulle riforme, contro le voci fuori dal coro), dovrebbero insegnarci una cosa: non si devono accettare mai mediazioni al ribasso. Valeva con Berlusconi e vale a maggior ragione oggi, con l'esecutivo che gode di una stampa benigna.
L'errore è stato ripetere, sulla riforma del Senato, "tanto la miglioriamo dopo", ovvero rimandare il problema al dopo, facendo passare le letture.
Ora è troppo tardi, avere fatto il gioco di Renzi e il non aver votato ieri sera all'assemblea Pd vi fa pure perdere la faccia.

Perché mette tutte le bugie del primo ministro in secondo piano: le finte mediazione (mai state), noi non accettiamo diktat (la minoranza ha sempre chiesto l'elettività e basta), sono riforme attese da 20 anni (alle primarie Renzi diceva basta ai nominati in Parlamento)...
Il messaggio che passa dal governo e viene fatto rimbalzare dai media funziona: noi facciamo le riforme che fanno svoltare il paese e la minoranza PD sa dire solo di no. 
Il ribaltamento della realtà, quella dei numeri sparati un po' a casaccio, del nascondere i problemi sotto lo zerbino.
Sul jobs act ha già raccontato tutto Presa diretta domenica: il far west dei call center, i furbetti degli sgravi fiscali, i disoccupati tra i giovani che non diminuiscono.
E la minoranza, in questa fase, è totalmente ininfluente: Renzi ha già i numeri dai senatori verdiniani e berlusconiani.
Il si di Bersani serve solo a salvare la faccia, ancora presto per il partito della nazione.

Il messaggio a Grasso invece non va fatto passare sotto silenzio, per i toni e per le parole usate: il presidente del Consiglio non convoca né Camera né Senato, e non si deve permettere di fare alcuna pressione.
Il fatto inedito non è che la seconda carica dello Stato chieda una votazione su un riforma già passata in doppia lettura.
Il fatto inedito è che si cambi a colpi di maggioranza la costituzione. 
L'assetto dello Stato, la concentrazione dei poteri.. No, forse non è un fatto inedito.
E' qualcosa di già visto.

Due note sulla riforma e sull'atteggiamento del governo
- questa sul Senato regala a sindaci e consiglieri (o persone indicati dai consigli regionali) l'immunità parlamentare
- sulle intercettazioni, il governo chiede un'ennesima delega in bianco (come per il lavoro e per il fisco). Vogliamo ancora fidarci?

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