26 marzo 2015

Sono in mezzo a noi


I terroristi sono in mezzo a noi, cammuffati tra ndranghetisti, manager mazzettari, politici dalla doppia morale e criminalità varia ..
Sono in mezzo a noi, ma a proteggerci ci pensa Angelino, col suo patriot act: la polizia può intercettare senza autorizzazione di un giudice tutte le comunicazioni informatiche, per contrastare la propaganda dell'Isis.
Male non fare paura non avere, direbbero.
Certo, fa strano che gli stessi per cui la pubblicazione delle intercettazioni (come quella del ministro Lupi mentre raccomanda il figlio) siano barbarie, partoriscano una legge che viola la privacy e che possa essere utilizzata per una vasta serie di presunti reati. Tutti quelli che si possono fare tramite una tastiera, come la diffamazione a mezzo stampa.
Chi controlla su queste azioni preliminari, sui trojan che ci troveremo sul pc e sul tablet?

Ma siamo in guerra e non possiamo fare gli schizzinosi.
Certo, poi uno pensa alla storia del tanko in Veneto, fatto dagli indipendentisti, bloccati dal blitz dei Ros. 
O alla storia dei serenissimi che volevano fare la rivoluzione sulla torre di S Marco.
Perseguitati, non stavano facendo nulla di male: la proposta di legge appena uscita dal ministero punisce anche quanti organizzano o partecipano viaggi con finalità di terrorismo. Come i No Tav.

Siamo in guerra e dobbiamo difenderci.
Come a Napoli: 1 morto e nove feriti dopo una sparatoria, in seguito alla rapina di due carabinieri fuori servizio a Ottaviano.
Sempre a Napoli, con le sparatorie in mezzo alla strada per la guerra dei clan.
Colore locale, evidentemente.

Siamo in guerra e dobbiamo snidarle tutte queste organizzazioni terroristiche. Come quella attiva al nord, tra Torino e Brescia, dove un reclutatore italiano di origine marocchina reclutava i combattenti per l'ISIS.
Altro che la mafia, che pure al sud non esiste più.
O la ndrangheta che abbiamo tenuto fuori da Expo.

Sono intorno a me, ma non parlano con me. Sono come me, ma si sentono meglio....

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