12 febbraio 2015

L'arte del rimandare

E' un arte tutta italiana, quella del rimandare il problema.
Lì non ci batte nessuno: prendere un problema e spostarlo più in là.
Ci sono tutte quelle persone morte nel mar Mediterraneo, assiderate per il freddo? Si sposta il problema sull'Europa e sulla Libia.
C'è da riformare la giustizia: però il disegno di legge sull'anticorruzione viene rinviato per l’assemblea dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Che caso.
Il 20 ottobre si doveva tornare a parlare della delega fiscale e del salva evasori? Tutto rimandato a maggio.

Così nel nostro mare i migranti continueranno a morire, ma noi italiani possiamo dire di avere la coscienza pulita con Triton. Che cosa meno, così anche Salvini non si disturba.
Così i soldi risparmiati (rispetto a mare nostrum) possono essere sprecati nei mille rivoli di Expo, dei lavori per il terzo valico, per il Tav in Val di Susa, per la Orte Mestre. Per tenere in vita i troppi aeroporti italiani.
E così Berlusconi capisce quale sia il prezzo del divorzio da Renzi: ora se ne deve rimanere a bagno maria, in attesa delle elezioni regionali e del voto su legge elettorale e riforme costituzionali.
Se vuole la riabilitazione, sa cosa deve fare.

Stefano Feltri su FQ:

“Oggi abbiamo deciso di verificare bene la delega fiscale. Tutti dicono che salva Berlusconi. Ma Berlusconi con questa vicenda non c’entra niente”. Matteo Renzi ieri è tornato a spiegare le sue ragioni sulla sanatoria fiscale. D’altra parte lo stesso ex Cavaliere – nonostante Denis Verdini gli abbia venduto la norma come “salva-Silvio” – ha capito che lui c’entra poco e niente: quando entrerà in vigore avrà finito di scontare la sua pena, ma gli resterà il problema dell’incandidabilità sancita dalla legge Severino (di cui continua a chiedere invano che sia sancita per legge la non retroattività). Fonti di governo, invece, hanno raccontato al Fatto Quotidiano che della soglia al 3% sarebbero assai felici i vertici del colosso farmaceutico Menarini, Lucia e Giovanni Aleotti, fiorentini in ottimi rapporti con Renzi e il suo entourage, sotto processo per una ma-xi-frode al Servizio sanitario nazionale con relativi soldi nascosti al fisco. Ma gli effetti della sanatoria sono difficilmente quantificabili: si salverebbero (anche grazie alla norma sui “flussi finanziari nelle scritture contabili obbligatorie”) Alessandro Profumo e Corrado Passera, sotto processo rispettivamente come ex ad di Unicredit e BancaIntesa, l’immobiliarista caro al Parlamento Sergio Scarpellini, l’ex numero uno di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, alcuni dirigente Ilva e giù giù persino Fabrizio Corona e Lele Mora. Capito perché Agenzia delle Entrate e magistrati la prendono così male? "
Mi sono dimenticato di citare l'emergenza sulla crisi greca e sulla tattica dei rinvii che l'Europa ha sempre adottato: la riunione dell'Eurogruppo di ieri non ha deciso nulla.
Siamo ancora allo scontro tra quelli dell'austerity e il governo greco, che sarebbe pure stanco di continuare la stessa cura ha peggiorato lo stato economico del paese.

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