13 febbraio 2015

La terra dei cachi roventi

Il patto del nazareno è morto ma Berlusconi ancora non ha capito cosa fare. Dare il via alla stagione del fango e far saltare tutto o vedere come andrà a finire..
Nell'incertezza, dopo un periodo di vacche grasse per le larghe intese (sue), ha iniziato a vedere le azioni di Mediaset, che dal 2012 erano cresciute di parecchio.
Non per tutti sono stati anni di crisi.

In attesa degli stabilizzatori, o irrobustitori (copyright di Naccarato), il governo va avanti senza alcun ripensamento su legge elettorale o riforme costituzionali.
Che non sono una deriva autoritaria, non ditelo altrimenti i costituzionalisti si spaventano.
Diciamo che il "combinato disposto" delle riforme renderà il cittadino sempre meno necessario e partecipe delle decisioni fatte nel palazzo.
Forse la spaccatura della maggioranza e le migrazioni verso il PD dovevano suggerire maggiore cautela a Renzi & C.: visto che c'è tempo per le leggi contro la corruzione si poteva prendere tempo anche per affrontare meglio il tema dei capilista bloccati.

Viene da chiedersi che atteggiamento prenderà il presidente Mattarella. Il difensore della Costituzione. Quella che garantisce il diritto alla salute, la tutela sul posto del lavoro, un salario dignitoso.
Perché mentre a Roma si fanno sedute fiume per le riforme, a Catania si muore perché non c'è posto in ospedale. Per una bambina nata in una struttura privata, con una crisi respiratoria post parto. Qui lo sdegno non basta, signor presidente.
Si muore anche nel mare nostrum, dove disperati attraversano il Mediterraneo con onde alte otto metri. Con Triton adesso spendiamo meno soldi pubblici e i nostri politici, quelli dei riferimenti cristiani, delle radici cattoliche, possono dormire sonni tranquilli.
Pietà l'è morta, con i 300 scomparsi nel canale di Sicilia. E anche l'Europa non se la passa molto bene.

Ieri sera, a Servizio pubblico, si parlava di altre morti però. In studio erano presenti le mamme della terra dei fuochi. Quelle che hanno perso il figlio morto per quella malattia che si fa fatica ad ammettere.
In Campania si sono concentrati il 30% degli sversamenti illegali di rifiuti tossici, spesso provenienti dal nord.
Per quei reati, frutto della connivenza pacifica di politica-criminalità-imprenditoria senza scrupoli, la gente muore.

Quegli ecoreati, in Campania, a Brescia alla Caffaro (il servizio di Presa diretta) e alla discarica di Montichiari, a Taranto per l'Ilva, a Casale, sono omicidi che si prolungano del tempo.
Sono reati subdoli: ci dovremmo sentire tutti coinvolti perché quelle terre sono le nostre terre, così come quelle morti sono anche nostre.
Servirebbe partire subito con un censimento dei terreni che certifichi una volta per tutte quali sono i terreni a rischio. Partire subito con le bonifiche.
E non aspettare con questa legge che punisca i reati ambientali, equiparandoli a terrorismo sociale.
Non c'è più tempo.
Non c'è più tempo per traccheggiare né in Campania né a Taranto (grazie all'ennesima porcata del governo che emenda i commissari dalle bonifiche).
Questo governo insegue le emergenze mediatiche: ora è il turno di Expo (cui Presa diretta dedicherà la sua inchiesta domenica sera), con la sua massa di cemento che ricoprirà la terra dei contadini. Nutriremo i nostri figli col cemento e con le mazzette delle grandi opere.




Dragoni: Quanta evasione produce lo smaltimento illegale di rifiuti?



Travaglio: Renzi, il grande twittatore



Di Maio: “In Campania lo Stato ha fatto più danni della camorra”

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