15 ottobre 2014

La passione per il delitto 2014 – l'incontro con Valerio Varesi e le sorelle Martignoni

Elena Mearini ed Elisabetta Bucciarelli

Elena e Michela Martignoni, Valerio Varesi

In una Parma crepuscolare coperta da una spessa coltre di neve, il marcio sembra nascondersi ovunque: la corruzione dilaga, il crimine è fuori controllo e la rabbia cresce. Soneri è il più arrabbiato di tutti perché crede ancora nella giustizia e se la vede sfuggire di mano. Il commissario deve fare i conti con tre piste d'indagine, tre matasse il cui bandolo sembra impossibile da dipanare. Il primo gli arriva da Angela, la sua compagna, che gli segnala strani suoni provenienti dall'argine del fiume. Scivolando tra l'erba gelata, Soneri ritrova un telefonino - senza memoria - e misteriose tracce di cani che terminano nel nulla. Il secondo comincia in un ospizio, dal quale è scomparso un vecchio signore che la memoria l'ha persa a causa della demenza senile, e che sembra, invece, non aver lasciato traccia alcuna. E infine il terzo filone d'inchiesta porta Soneri verso le piste da sci sulle quali pare essersi dissolto come neve al sole il sindaco della città: tutti sapevano che sarebbe stato lì in vacanza, nessuno ricorda quando l'ha visto. Sin dall'inizio delle ricerche, Soneri sente che dietro quei casi si cela un'unica strategia, quella della lucertola.
Emilio Martini, Chiodo fisso, Corbaccio
Elena e Michela Martignoni, Memorie e peccati, Mezzotins Ebook (Ibs, Amazon)
Una donna nuda coperta di petali di rosa attende l’amante.
È Vannozza Cattanei, la protagonista del romanzo. L'uomo che ama è il più potente di Roma: Rodrigo Borgia, Papa Alessandro VI. Questo però è un ricordo ormai lontano, uno dei tanti che lei vuole riportare alla luce per onorare il suo passato. Ora Vannozza è anziana. Con alcuni dei suoi si è rifugiata nel castello di Nepi perché Papa Alessandro è morto da pochi giorni lasciando l’Urbe sconvolta dalla lotta per la conquista del soglio vacante. Nel corso della narrazione, che si snoda seguendo il filo dei suoi ricordi, Vannozza non si spoglia solo degli abiti, ma mette a nudo anche la sua anima. Non ha pudore nel descrivere i suoi amplessi, e lo fa con la naturalezza di una donna semplice. Non ne ha nemmeno quando esterna i suoi pensieri più intimi, quelli che pochi hanno il coraggio di confessare non solo agli altri ma anche a se stessi. Così racconta dei suoi famosi figli, Cesare, Juan, Lucrezia, Jofrè, delle loro passioni e di quanto lei li abbia amati; senza fingersi la madre che non è stata si spinge a scandagliare i suoi più reconditi sentimenti, alcuni non proprio leciti. Spontanea e remissiva, determinata e sensuale, Vannozza affascina con la sua forte personalità e la sua grande umanità. Una donna completa, eternamente femmina.

Modera Elisabetta Bucciarelli.
La presentazione è stata inframmezzata dalle poesie di Elena Mearini
I primi romanzi delle due sorelle Elena e Michela sono stati pubblicati con lo pseudonimo di Emilio Martini (“Farfalla nera”, “La regina del catrame”, “Chiodo fisso”). Dei romanzi gialli con protagonista un commissario milanese. Il secondo libro presentato alla rassegna erbese è un romanzo storico ambientato ai tempi dei Borgia.
La ragione dello pseudonimo nasce dal problema di scrivere polizieschi con nome di donna, anche se il tuo protagonista è un uomo.
Seconda domanda, sulla difficoltà nel lavorare a quattro mani: non andiamo mai d'accordo nella scrittura, litighiamo anche sugli aggettivi, ma alla fine si media.

Passiamo al padre del commissario Soneri, Valerio Varesi. In questo libro c'è un Soneri più arrabbiato e molto più politico. Ne “La strategia della lucertola” c'è il delitto e anche la corruzione, con una chiara ispirazione alla vicenda della giunta di Parma di centrodestra, finita in manette.
Il microcosmo parmense è in piccolo la malattia di tutto il paese.

Romanzo storico da una parte e un romanzo noir scritto da un autore che ha uno stretto rapporto con la storia (Varesi viene da due romanzi storici): non è un caso.
Varesi ha sottolineato l'importanza del recupero della memoria: esiziale per il nostro futuro la sua perdita, siccome siamo un paese con Alzheimer.
Se oggi chiedi agli studenti chi ha messo la bomba il 2 agosto 1980, chi era Berlinguer, ottieni risposte vaghe o sbagliate. Oggi siamo oltre il vuoto ideale: per progettare il futuro serve recuperare la memoria.
“Gli italiani si governano con le emozioni” è stata la classica frase da incorniciare e appendere in salotto.

Varesi ha poi parlato della responsabilità di un contesto e della colpa collettiva.
Questo è un romanzo sul potere oggi, dove in caso di tragedie o problemi è sufficiente trovare il capro espiatorio che si prende la colpa. Come la la lucertola con la coda, che viene lasciata al predatore.
In questo romanzo non c' nu killer ma la depressione ciclonica o lo gnommero (come diceva Gadda): le forze che tutte assieme producono il male.
La colpa collettiva è la somma di indifferenza, negligenza.

Passiamo alle sorelle Martignoni: Bertè (il protagonista dei loro romanzi gialli) è un poliziotto che fa jogging. Esiste realmente, è un ispettore di polizia a Milano, che ha una coda brizzolata e che è stato da loro conosciuto a seguito di un incidente. A questa persona reale (che non ha proprio un aspetto da sbirro) si sono ispirate, sebbene il personaggio del libro abbia alcuni aspetti inventati.

Torniamo a Soneri: sappiamo il suo legame con la pianura padana perché, come dice Varesi “è un animale che deve vivere nella sua terra, nella sua nebbia.” Sappiamo anche che la trasposizione televisiva a Torino poco è piaciuta. Infine sappiamo anche l'importanza della parola nella scrittura di Varesi che fa parte della schiera di giallisti anomali che curano la parola, cioè che fanno coltivazione diretta di parole buone: “è il compito dello scrittore quello di difendere la parola”.
Siamo pieni di inglesismi nella lingua parlata – dice Valesi, che non viene sempre filtrata nei libri.
Lo scrittore deve essere accademico della crusca.

Alle sorelle Martignoni: hanno pubblicato l'ultimo libro (“Memorie e peccati”) solo in ebook, perché?
Perché è il futuro, l'ebook: questo libro ci è stato commissionato in questo formato e a noi è andato bene.
Piccola annotazione: sul loro sito internet dove c'è la rubrica "facce di chiulo": il se dicente scrittore (che si crede un genio), il velista, il tuttologo, il professore di liceo.
Qualcun altro? Forse anche certi politici sono un po' facce di chiulo.

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