07 aprile 2014

Ricatto e controricatto

Una volta era solo Ghedini quello delle querele preventive alle inchieste di Report. Si è aggiunto anche Tosi, dopo aver scoperto che il giornalista Sigfrido Ranucci stava girando un servizio su Verona e sull'amministrazione Tosi. Ci sono voci che girano su un (presunto) video con protagonista Tosi.
Tosi ha fatto filmare a sua insaputa il giornalista che, di fronte al consigliere Borsato, parla del video e delle garanzie che darebbe a costui per l'anonimato come fonte. E anche delle eventuali forme di pagamento.






Il video sarebbe un'invenzione e il servizio di Report avrebbe intenti diffamatori, per motivazioni politiche.


Sigfrido Ranucci però, si difende:
«È chiaro che quella era una trappola e ci sono caduto. Succede. Ma il filmato che conta è ben altro e tanto. E andrà in onda ad aprile con tutta la mia inchiesta sul "caso Verona"».


Milena Gabanelli, la conduttrice di Report, oltre a difendere il lavoro dei suoi giornalisti, risponde alle accuse di Rosi:
«Ho piena fiducia in Sigfrido Ranucci - ribatte l’autrice di Report, Milena Gabanelli - In 17 anni di Report non abbiamo mai pagato un informatore e mai lo pagheremo. Ci è stato proposto un video nel quale si parla di appalti pubblici, e che in passato sarebbe stato oggetto di ricatto. Per questo video ci sono stati chiesti dei soldi. Si è fatto intendere, come normalmente avviene in questi casi, una eventuale disponibilità, al solo fine di poter vedere i contenuti di questa registrazione». Gabanelli assicura in ogni caso che «nessun acquisto avrebbe in ogni caso avuto seguito. Sta di fatto che il video non lo abbiamo mai visto e nulla abbiamo mai comprato.
Gli incontri-trappola organizzati da Tosi li abbiamo registrati anche noi e se sarà necessario a tempo debito verranno trasmessi integralmente. Al contrario di ciò che sostiene Tosi, Report non è una trasmissione politica e non ha simpatie o antipatie politiche, noi facciamo il nostro lavoro investigativo, le verifiche, e alla fine ciò che viene trasmesso sono solo le evidenze».
La scheda del servizio “L'ARENA” di Sigfrido Ranucci e la collaborazione di Giorgio Mottola
Report tratterà anche il caso del sindaco di Verona Flavio Tosi, che ha preventivamente querelato l'autore del servizio, Sigfrido Ranucci, accusandolo di voler costruire prove false contro l'amministrazione veronese. Il sindaco Tosi aveva fatto registrare Ranucci mentre stava svolgendo il suo lavoro d'indagine in merito all'esistenza di un video compromettente per il leader della Lega Veneta. Ma come sono andate effettivamente le cose? Il video hard esiste o è un falso scoop come dice Tosi? E soprattutto, quali sono i contenuti dell'inchiesta che Tosi ha cercato di bloccare con una denuncia preventiva?
Chi fosse interessato ad approfondire l'argomento Tosi e la sua gestione della città dell'Arena, può leggersi il bel libro “La disfatta del Nord” di Filippo Astone (Longanesi), dove si racconta, tra le altre cose della moglie del sindaco. Stefania Villanova, non laureata, è stata promossa da impiegata a dirigente nella sanità.

L'anteprima di Reportime:

Fino ad oggi era nota solo la versione di Tosi, grazie anche ai video che gli erano stati consegnati da Sergio Borsato, il cantante leghista che aveva attirato Ranucci nella trappola. Quello che Tosi e Borsato non sapevano però è che anche Ranucci ha registrato l’incontro, ma stranamente non tutto quello che è avvenuto è stato portato in Procura da Tosi, perché? Cosa contengono di così scottante queste immagini?

Nel video che mostriamo in anteprima Borsato annuncia a Ranucci l’arrivo di un compare, presentato come l’autore del video hard: «Ce lo siamo portati a casa dall’estero, ma attenzione: questo ha una fifa boia e dobbiamo vincere un po’ la sua paura, a questo qua gli fanno la pelle perché questo qua era presente, questo è quello che ha registrato il video». E non sapendo di essere registrato a sua volta continua: «Adesso dobbiamo ammorbidirlo, ma dopo bisogna pagarlo», avverte ancora Borsato prima dell’arrivo del misterioso personaggio: insomma è da lui che arriva la richiesta di pagare per il video, tema oggetto di durissime polemiche nelle scorse settimane tra Tosi e Report. E a cosa dovrebbero servire questi soldi, secondo Borsato? «Lui mi dice: mi servono per stare un altro po’ fuori dai coglioni».

La telecamera di Ranucci documenta anche il viaggio in taxi con Borsato verso il ristorante dove li aspetta l’altro compare. Il cantautore si vanta di conoscere come girerebbero le tangenti in ambito Lega, e parla della Siram, un’azienda francese specializzata in appalti con gli ospedali che, secondo l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito e l’imprenditore Stefano Bonet, avrebbe pagato mazzette a persone vicine al sindaco di Verona.

Siram e Tosi hanno sempre smentito, sulla vicenda sta ancora indagando la procura di Milano e molti verbali sono secretati. Ma Borsato va oltre e tira in ballo anche la moglie di Tosi, Stefania Villanova, dirigente della Sanità alla Regione Veneto. «Se apri il vaso di Pandora, esce anche il coniglio», dice ancora Borsato che parla anche di tangenti di Finmeccanica, del ruolo di Tarantelli, dell’appalto della Global service. Insomma è un fiume in piena. Ma come può un cantautore ex leghista affermare di sapere tante cose?

Il mistero si potrebbe chiarire quando si sa chi è il suo complice incaricato da Tosi di documentare il nostro incontro: Massimo Giacobbo, la cui identità fino a oggi non era mai uscita (neppure Tosi l’ha mai nominato). L’inchiesta di Report tratterà anche di come e dove la Fondazione di Tosi stia cercando consensi per candidarsi alle primarie di centrodestra. Verrà poi trasmessa anche l’intervista al suo assessore Marco Giorlo, che è stata al centro di violente polemiche in quanto causa delle sue dimissioni prima ancora di andare in onda.

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