01 gennaio 2014

Il potere del presidente

"Nessuno può credere alla ridicola storia delle mie pretese di strapotere personale": nel suo discorso di fine anno Napolitano ha usato più o meno queste parole.


Eppure rimettendo assieme alcuni fatti, è emersa l'impressione di una gestione anomala del  suo potere: nel gennaio 2012 la CorteCostituzionale bocciò il referendum sulla legge elettorale, si disse per la moral suasion del colle.
Berlusconi fu mandato a casa, senza passare per una sfiducia formale: Napolitano aveva già pronto il professor Monti che aveva fatto senatore pochi giorni prima.
Lo stesso Monti, si dimise senza doversi presentare all'aula, quando capì che Berlusconi e Bersani stavano entrando in quella campagna elettorale cui pure lui voleva partecipare.
Tutto regolare ?


Napolitano ha criticato l'utilizzo dei decreti d'urgenza dove venivano infilati emendamenti di varia natura. Ma è quello che ha consentito fare a Berlusconi e a Monti. Cos'è cambiato oggi? Che ci sono i 5 stelle che controllano?


Napolitano ha citato l'Europa, come base per quei principi universali, come la difesa per l'ambiente. Per esempio l'ambiente devastato dai casalesi con le complicità della politica. Ma allora, se non ci fosse stata l'Europa, non avremmo alcuna legge in Italia per mettere a norma quella parte dello stato italiano?
Sullo stesso argomento, leggete quanto ha scritto Gilioli qui:
Ecco, Presidente, lei ritiene che la sua permanenza al Quirinale sia necessaria data «l’attuale situazione del paese e delle istituzioni»; e può darsi che sia così, se si guarda l’alchimia delle forze politiche, i gruppi e i gruppetti parlamentari, le segreterie dei partiti.Ma forse le saremmo stati più grati se ieri lei avesse cercato le ragioni legittimanti della sua seconda presidenza non nel Palazzo e nella sua aritmetica, ma in un tentativo critico e autocritico di empatia con le persone che in questo Paese abitano: sempre più rinchiuse in mille risentimenti e mille paure, ormai schegge nude e vagabonde senza più alcun senso di comunità.
Di Napolitano, del suo filo atlantismo, della vicinanza a Berlusconi (e alla massoneria), ne parla il libro “I panni sporchidella sinistra”, di Ferruccio Pinotti e Stefano Santachiara.

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