27 settembre 2013

Servizio pubblico - la politica sporca

Seguendo Servizio Pubblico (e prima ancora Annozero), si capisce perché questo talk e il suo conduttore siano considerati sgraditi, da politici e anche da commentatori.
Perché, diversamente da altri, non parlano alla pancia della gente, ma alla loro mente.
Mettendoli anche di fronte alle loro responsabilità.
A cominciare dal suo discorso ad inizio puntata: "siamo tutti Dudù", metafora di un paese preso a sberle da un imprenditore prestato alla politica e mai più restituito che ribalta sugli altri le sue colpe.



Tutti noi abbiamo preso quegli schiaffi, in questi anni.

La prima puntata della stagione si è concentrata attorno alle rivelazioni dell'ex senatore Sergio De Gregorio: la compravendita dei senatori per far cadere il governo Prodi, il suo interessamento a Hong Kong per far bloccare la rogatoria dei pm milanesi, che stavano indagando sui conti del produttore Agrama.

Uno dei personaggi dell'inchiesta si diritti TV, che ha portato alla condanna per frode fiscale di Silvio Berlusconi.
E altri guai ora appaiono all'orizzonte, per quanto De Gregorio, volendo pulirsi la coscienza, sta raccontando ai pm.
Forse è per questo, l'immagine delle manette ad Arcore, che il PDL ha minacciato le dimissioni di massa.

Nel corso della puntata, i due interventi di Travaglio "La storia di un corruttore/1"
"E' un'infame calunnia che B. sia un frodatore fiscale. Lui non nasce evasore, nasce corruttore. Poi è ovvio che per corrompere occorrono fondi neri, visto che le tangenti non si possono mettere a bilancio. Dunque non si possono dichiarare al fisco."



E la seconda parte



Ben fatta anche la ricostruzione, con attori veri in studio, della vicenda dei diritti TV, "i gusci vuoti", con cui Mediaset gonfiava le spese per i programmi e i film comprati dalle major americane, creando così dei fondi neri in paradisi fiscali, pronti alla bisogna. Vicenda che è stata raccontata anche dai servizi di Bertazzoni, da Marrakesh a Hong Kong, sulle tracce dei vari Lorenzano e Agrama.



Ospite in studio, oltre all'ex senatore, anche il direttore Belpietro, cui va spiegato che per parlare di compravendita di senatori è sufficiente che ci sia stato almeno un senatore, "comprato" da B. per agire contro il suo mandato (il Watergate all'italiana, anche se poi il colpo finale a Prodi l'ha dato Mastella). Belpietro ha anche cercato di screditare De Gregorio (ora che ha accusato B., non prima) ricordando un vecchio incontro del 1997, quando da editore, voleva vendere la sua rivista assieme al Giornale.

Stranamente, B. (e i berluscones) si rendono conto di che razza di gente hanno attorno, solo quando questi cambiano casacca o passano ad accusare.

Come Fini prima. E come De Gregorio ora.
Mai una volta che riesca a capire prima chi siano questi personaggi ..

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