06 settembre 2013

8 settembre





Ha frodato il fisco, per anni.
Anche quando era presidente del Consiglio ha continuato ad occuparsi delle sue aziende.
I suoi avvocati hanno corrotto giudici.
Si è fatto delle leggi, votate dai suoi governi, per eludere i processi, togliere reati, allungare i tempi. E arrivare a santa prescrizione.
Il suo più stretto collaboratore è stato condannato per concorso esterno in mafia.
Le motivazione della sentenza di condanna parlano di un sodalizio durato nel tempo con la mafia. La mafia dei Bontade, degli Inzerillo, dei Teresi.

Non ha mai pensato, scrivono i giudici, di rivolgersi allo stato per difendersi.
Ha sempre pagato. Prima i politici quando era imprenditore. Poi, da politico, gli amici, gli alleati, i nemici da comprare, le signorine per ringraziarle delle cene eleganti.

Ecco, questo è il più volte presidente del Consiglio, cui oggi viene chiesto, per carità, di non far cadere il governo Letta.
Tutti che si appellano al suo senso di responsabilità. Per il bene del paese.
Il suo partito, cioè lui, ha governato, poi è stato nella maggioranza dell'esecutivo tecnico, poi ha fatto nascere questo governo. Di cui tiene di fatto le redini.
Vedi vicenda dell'Imu.

Se mi fate decadere da senatore, come dovrebbe essere per legge (da lui approvata) e per buon senso (dello Stato), faccio cadere il governo e andiamo ad elezioni.
8 settembre, la lunga agonia di una nazione.

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