11 giugno 2013

La paura di internet

Chi ha paura di internet, della sua trasparenza, della sua difficoltà nell'imbrigliarla?
La prima pagina del corriere online da una risposta.

Le dittature,da una parte, i regimi come quello che Erdogan ha in mente: «Il web? Fa più danni di un' autobomba Ora tolleranza zero»

Ma anche nelle democrazie corriamo pericoli: nel nome di una tutela della privacy e di una lotta agli insulti, anche qui si vorrebbe regolare i conti.
L'obiettivo sono le intercettazioni e la divulgazione sulla stampa (e sulla rete), dove tutti i cittadini vedono il re nudo. Per quello che è.

Il garante della privacy, il medico del PD Soro, lo spiega bene:

«Non possiamo più essere indulgenti con la violenza verbale presente nella Rete: è prima di tutto una sfida culturale alla quale i veri amici di Internet dovrebbero sentirsi impegnati».
Nel suo intervento Soru si è soffermato anche sulla questione della trasparenza: «Nell'epoca della connessione continua si diffonde il mito della trasparenza assoluta che elimina ogni opacità. Internet dilata la richiesta e la pretesa di essere informati, in nome del principio per cui nulla dovrebbe sfuggire alla comunità».
Capito? Abbiamo la pretesa di essere informati.
E sulla violenza mi chiedo: ma quando la facciamo una legge sul femminicidio? Sul reato di tortura?
Violenze fisiche ben più gravi.
E sugli insulti degli onorevoli ("Il Parlamento Inutile")?



A proposito: la NSA che in America che ha spiato i cittadini, è una agenzia governativa di spionaggio.
In Italia, le intercettazioni preventive, da chi sono autorizzate?

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