18 giugno 2013

Il sogno di volare, di Carlo Lucarelli

Da giovane avevo un sogno,
volare come un uccello,
ma adesso che schiaccio l'aria
col mio peso non mi pare bello.
Io volo come un mattone,
come un sasso, una chiave inglese,
volare senza ali
è un problema, mi sembra palse,
volare senza ali
è un problema, mi sembra palese

Andrea Buffa, Il sogno di volare

Incipit:

"Era una sensazione.
Non un rumore, perchè la muca dell'Ipod gli rimepiva le orecchie morbida e piena come una cera fusa, e non era neanche un'ombra o un movimento, perché va bene che il lampione era rotto e il portico quasi buio, ma lui era così immerso nei suoi pensieri, gli occhi rivolti a gardarsi più dentro che fuori, che non si sarebbe accorto di nulla neppure se fosse sato giorno e ci fosse stato il sole.
Era una sensazione.
Come quando uno si sveglia all'improvviso perché sente che qualcuno lo guarda, e infatti Enzo si strappò da musica e pensieri e si sfilò le cuffie per guardarsi attorno.
Ma non c'era niente".

L'ho letto tutto d'un fiato, questo libro, come non mi capitava da tempo.
Dopo 12 anni di attesa, il ritorno di Grazia Negro, l'ispettrice conosciuta in "Lupo mannaro", "Almost blue" e "Un giorno dopo l'altro", specializzata nella cattura di serial killer.

E anche in questo libro c'è un assassino seriale: Il Cane, così l'hanno chiamato le forze dell'ordine, animato da una rabbia e da un desiderio di vendetta feroce.
Il Cane perché lascia una striscia di bava sulle vittime, e le morde sul petto. Come a volerle strappare il cuore.
"ora è finita perché non è giustizia quel che voglio ma vendetta e vi prenderò uno per uno per uno stronzi maledetti VERRO' A PRENDERVI UNO PER UNO E VI MANGERO' IL CUORE!"
http://www.diariodibordonumerouno.splinder.com
pagina 73

La squadra della Mobile, chiamata ad indagare su queste morti che fanno paura, è sempre la stessa: Grazia e i due ispettori Matera e Sarrina.
Ma non è che le cose sono rimaste le stesse.
La città di Bologna è cambiata: più arrabbiata, più cattiva anche lei, nessuna la vuole bene,

"Non gliene frega più niente a nessuno. Non gli vuole più bene  nessuno, a questa città.
Riprese a camminare, ansimando per la foga del discorso, si era stupito lui per primo di essersi lasciarot trasportare in quel modo.
- Vabbè, - disse Sarrina, - e poi è tutta l'Italia che è così. Tutti persi, tutti incazzati. Se lo chiedessi alla gente, finisce che il Cane più che in galera lo manderebbero al governo".
pagiona 93 

Ma anche Grazia non è la stessa di 10 anni fa: la convivenza con Simone non sta andando bene, e pensano di superare la crisi facendo un figlio, ma riccorrendo alla fecondazione artificiale.

Ma Grazia non è pronta: questa paura la porta a fare degli incubi

"Aveva fatto un sogno, la faccina di un bambino piccolo piccolo, praticamente appena nato, rattrapito in un pianto acuto, continuo e assordante, e accanto un'altra facciina identica, gli stessi lineamenti contratti dallo sforzo, gonfi e rossi attorno alle stesse fessure profonde degli occhi serrati e dalla bocca spalancata".
pagina 16

E anche l'idea di tornare a dare la caccia ad un mostro, assieme ad un gruppo investigativo dei cugini dell'arma, non la rende più serena:
"Per favore, non un'altra volta.
Un'esplosione di violenza incontrollata, bestiale. L'ave agià vista una cosa del genere e per poco non ci aveva lasciato la pelle. Quando ancora lavorava nell'unità di analisi dei crimini seriali aveva dato la caccia a un assassino, un pazzo, un serial killer che i giornali chiamavano l'iguana".
pagina 43

Nel libro Lucarelli fa entrare nel ruolo di se stesso il criminologo Massimo Picozzi: a lui si rivolge la squadra anti mostro, formata dalla polizia e dai carabinieri. E' Picozzi che li indirizza verso il vero movente dell'assassino. Non c'entra niente né mafia, né terrorismo.
Ma la vendetta contro la criminalità che si vede attorno tutti i giorni:

"Pesci piccoli a portata di mano, più facili da prendere di chi sta davvero in alto. A questo punto sono tornato indietro - il professor efece ruotare la mano a mezz'aria, - e ho ridefinito il termine mafioso, perché alla fine, camorra o non camorra, il padre di Enzino è soprattutto uno speculatore edilizio. 
Ecco, è proprio contro questo tipo di illegalità, molto quotidiana, molto diffusa, che il nostro assassino si scaglia con una rabbia bestiale.
- Come un cane, - disse Grazia.
- Prego?
- Lo abbiamo chiamato il Cane, - iniziò Pierluigi, - proprio perché li morde ..
- Non lo abbiamo chiamato in nessuno modo, - tagliò secco De Zan, - e tantomeno il Cane.
- Però è così in effetti, - disse Picozzi - è come un cane arrabbiato che si scaglia sul primo che incontra. Anzi, più che arabbiato, rabbioso".
pagina 85

L'assassino che vuole farsi giustizia da se, e dall'altra parte, la squadra di carabinieri e polizia che lo devono fermare.
Le uniche tracce, i morsi sui corpi, e qualcuno, che su internet, sta lasciando una traccia del mostro. Come se volesse chiedere aiuto ..

Ma di più non vorrei dire: non vorrei che poi Lucarelli arrivasse e mi strappasse il cuore!

Sogno di volare è un racconto sulla violenza nella società di oggi, sul rischio di emulazione che certi episodi possono suscitare nei ragazzi e sulla solitudine e l'insicurezza delle persone.
Non è solo Bologna una città che non si vuole amare.

La scheda del libro su sito di Einaudi e il link da cui scaricare il primo capitolo
Il link per ordinare il libro su ibs.

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