29 maggio 2013

Sempre più in basso

Le riforme istituzionali sono una delle «più importanti riforme strutturali che l'Italia può fare» aggiunge, perché attualmente il Paese «non ha istituzioni che lo rendono capace di decidere» ed essere «capaci di decidere è il primo tema all'ordine del giorno».
Dunque una classe dirigente che ha portato l'Italia sul baratro, che non è più rappresentativa degli italiani (vista l'alta astensione alle elezioni), ha deciso che la priorità sono le riforme della Costituzione.
Per rendersi ancora più distanti dagli elettori, immagino. Per rendersi ancora più intoccabili.
Non la corruzione, i conflitti di interesse, l'evasione, una giustizia e una pubblica amministrazione informatizzata, la tutela del territorio e le tante belle cose che servirebbero.
Per intenderci, a fare la legge sull'indulto, sul lodo Alfano, la legge Fornero sulle pensioni, ci han messo un lampo.

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