06 maggio 2013

Report - do ut des

Chissà se poi il ministro Enrico Letta si è visto la puntata di Report: nella prima parte si parlava della corruzione in Lombardia. Sia delle nuove forme della corruzione (di cui ha anche parlato il pm Walter Mapelli nel saggio "La democrazia dei corrotti"), dove la mazzetta si nasconde dietro forme di cammuffamento, come contratti di consulenza, società fittizie, usufrutto di beni di lusso come ville e società.
Che sono le forme di corruzione che i pm di Milano contestano all'intermediario Daccò e all'ex presidente della regione per l'inchiesta Maugeri.

Ma ci sono le care e vecchie mazzette, coi soldi in contanti che passano di mano in mano: dall'imprenditore che vuole lavorare col pubblico (generalmente nella sanità o nelle costruzioni che sono i settori dove girano più soldi), all'intermediario che è in grado di metterlo in contatto col direttore amministrativo, o col dirigente o anche con l'assessore che di fronte a quella mazzetta non disdegna.
Che è quello che è stato contestato per la mazzetta tra l'imprenditore Lo Presti, di un'azienda di dispositivi medici, e Sbardolini, il direttore di un'ospedale milanese.

Mazzette con le comode banconote da 500 euro
: spiegava il dottor Bellavia (consulente per le procure in queste vicende di offshore e mazzette) che la funzione di queste banconote sembra proprio essere quella della mazzetta. Dentro un pacchetto di sigarette si può mettere una stecca fino a 40000 euro (e 6 ml in una valigetta).

Tanto è vero che in Inghilterra sono state proibite. In Europa vedremo.
Non voglio essere pessimista, ma non credo che alla fine il premier l'abbia vista: nell'intervista a Che tempo che fa, il premier Letta spiegava quelle che erano le emergenze da affrontare subito nel paese.
L'Imu  (che lo è diventata quando B. l'ha fatta diventare cavallo di battaglia per la sua campagna). Il lavoro giovanile  e i soldi per la cassa integrazione. Infine, la questione degli esodati.
Proprio perchè gli è stato chiesto, ha anche parlato di mafia.

E la corruzione, la prescrizione che di fatto rende quasi impossibile contrastare i reati dei colletti bianchi, l'evasione, l'autoriciclaggio ..?

Al momento non pervenuti. E non sono così ingenuo dal pensare che poi, fase due, verranno messi in agenda.
Mica stiamo facendo le larghe intese con Obama.

Il punto è che ci ostiniamo a non vedere il problema per quello che è: siamo uno dei paesi più corrotti al mondo, secondo Transparency international. Questa corruzione impedisce che ci sia un mercato sano con delle imprese sane. E' un freno allo sviluppo e anche un fattore di spreco di denaro pubblico.
Nella prima parte del servizio, Alberto Nerazzini ha intervistato Nicola Bonucci, direttore affari legali dell'Ocse , responsabile per la lotta alla corruzione.

La corruzione ha un costo per la collettività: non solo perché paghiamo più del necessario un'opera pubblica. Ma anche perché questa viene realizzata male: il direttore correlava i morti per i terremoti con la corruzione. Dove vige il sistema della mazzetta i muri delle scuole, ad es., sono meno spessi, perché l'impresa deve pagare la tangente per lavorare.

In Lombardia è caduta una giunta, per colpa delle inchieste su corruzione: la Lega ha prima fatto cadere Formigoni, per poi dare sostegno al PDL.
Formigoni non ha accettato di rispondere alle domande di Report.
Né sulla villa comprata da Daccò (la presunta mazzetta sofisticata), né sui soldi dati in banconote da 500 euro al diretto della Banca Popolare di Sondrio, Rota.

Da dove venivano quei soldi? E che cosa ne ha fatto Rota, che comunque non ha allertato Bankitalia, come da regolamento, per le norme contro il riciclaggio.
Per Formigoni non esiste reato di autoriciclaggio, ma Rota un reato l'ha commesso. E la procura dovrebbe indagare.

La procura ha stabilito che parte del denaro è finita nella disponibilità di un'amica dell'ex governatore, Emanuela Talenti.
Che si difende, al telefono con Nerazzini, ricordando il suo ruolo nell'Ente fiera (direttrice grandi eventi).

Di diverso avviso l'attuale presidente dell'ente:

MICHELE PERINI – PRESIDENTE FIERA MILANO SPA
Guardi, l’ho vista all’inaugurazione della Fiera nel 2005 e mi sono anche incazzato
perché aveva preso il posto davanti che era di un ospite e l’ho rispedita indietro.
ALBERTO NERAZZINI
E perché era qua la Talenti su?
MICHELE PERINI – PRESIDENTE FIERA MILANO SPA
Sicuramente era una persona che era stata spinta da qualcuno.

Anche indagando sulle spese dell'ente fiera vengono fuori cose interessanti: come i 600000 euro dati alla Vox Media Partner per pubblicità, che è una società nata ufficialmente nel 2010. Nel 2007 esisteva un'altra società con lo stesso nome, costituita nel Delaware.
E con una succursale a Lugano.

ALBERTO NERAZZINI FUORI CAMPO
L’indirizzo svizzero della Vox è a Lugano. È una casella postale, ma almeno avrà una
targhetta sul citofono. Scopo della succursale: realizzazione di reportage economici in paesi in via di sviluppo. L’amministratore della Vox italiana conferma di aver pagato fatture emesse dalla offshore, ma resta da capire: dove e a chi sono finiti i circa 600mila euro che la Fiera dice di aver pagato per la comunicazione? E infine: cosa c’entra Una carriera politica al servizio della Lombardia, ovvero quella di Formigoni, con la pubblicità della Fiera? Peccato. Quello del marzo 2011 è stato forse il colpaccio della Vox Media Partner: riuscire a occupare le pagine dell’Indipendent, il prestigioso quotidiano inglese. In questo caso, almeno è chiaro fra i due qual è il paese in via di sviluppo...
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Certo che se anche una piccola società di comunicazione ricorre all’off-shore vuol dire che è la patologia è così vasta da intervento dei caschi blu. Ora noi conosciamo,
sappiamo quali sono le nostre malattie da curare: dalla necessità di regolamentare
l’utilizzo delle società anonime all’autoricilaggio. Processi per falso in bilancio non se
ne fanno più e dentro al falso in bilancio si annida la spia della corruzione. Questo
perché i tempi di prescrizione sono così stretti che non si riesce mai ad arrivare a
giudizio. Vuole il governo Letta riportarci in linea? Se non l’ha ancora fatto vada a
guardarsi le carte lasciate sul tavolo dall’ex-ministro Severino. Troverà il lavoro della
Commissione presieduta dal Procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco, chiusa
10 giorni fa. C’è già tutto quello che serve per fare le leggi utili per stoppare il grande
traffico, poi magari si pensa a fermare lo spaccio per strada. Questo dopo la
pubblicità.

Ma oltre alla mazzetta sofisticata, rimane la vecchia mazzetta in contanti.
Quella tra imprenditore e intermediario.
Come quella tra il Lo Presti e l'ex assessore Guarischi, e l'ex direttore della Padania Boriani. Arrestato nel marzo passato.
Si parla di una tangente presunta da 500000 euro.

GIAN GAETANO BELLAVIA – ESPERTO DIRITTO PENATO DELL’ECONOMIA
Gli imprenditori normali fanno impresa perché capaci di prestare servizi o di vendere
beni. E si presentano sul mercato con le loro capacità, non con le loro conoscenze o
con i biglietti di banca per avere gli appalti. È chiaro che la corruzione esclude
completamente tutte le competenze. È magmatica, cioè va a tutti i livelli della società.
Va a coprire proprio i servizi pubblici.

Ma la nuova giunta da garanzie di cambiamento: Cattaneo, nella breve intervista rilasciata, dice di non aver visto nulla.
RAFFAELE CATTANEO – PRESIDENTE CONSIGLIO REGIONE LOMBARDIA –
PDL
Il Roberto Formignoni che ho conosciuto io e un uomo che lavorava 12-14 ore al
giorno, che chiedeva il massimo dell’impegno dai suoi collaboratori, che si
preoccupava continuamente che le cose andassero il meglio possibile nell’interesse
della gente. Io ho frequentato quel Formigoni lì. Non quello descritto come un
vacanziero, dedito a sollazzi impropri. Ho conosciuto un uomo diverso.

Nemmeno Maroni sa nulla, che potrebbe restituire allo stato i diamanti di Belsito. Che, come tutte le mele marce, avrebbe fatto tutto da solo.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Maroni, faccia la cosa giusta. Quei diamanti sono stati comprati anche con i soldi dei
rimborsi elettorali, li restituisca allo stato. E dopo c’è da dire che non è che eliminando un corrotto dalla scena il problema si dissolve specialmente quando ha avuto incarichi importanti, perché dove passa semina. Il tesoriere Belsito è stato anche sottosegretario alla Semplificazione e consigliere d'amministrazione di Fincantieri.
Adesso la pulizia nella Lega è nelle mani di Maroni che con noi ha preferito non
parlare. Lui dice che mentre gli nasceva la corruzione in casa non se ne è accorto, poi è venuta giù mezza giunta perché erano in troppi ad avere le mani in pasta. E alla fine le risorse sparite dal San Raffaele stanno diventando oggi licenziamenti. E qui siamo all’altro grande tema quello di creare posti di lavoro… Ora: può un Paese corrotto produrre una classe dirigente che abbia delle idee di interesse pubblico? E qui volendo avremmo già tutto...
Il pdf con la trascrizione della puntata.

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