20 aprile 2013

L'anima conservatrice del paese


"Non rinchiuderti, partito, nelle tue stanze, resta amico dei ragazzi di strada" Vladimir Majakovskij
Alla fine il timore di una svolta progressista, e magari di sinistra, del paese è stato zittito. Larielezione di Napolitano come presidente della Repubblica e un governo per le larghe intese (Amato, Monti, Letta, vedete voi) rimette tutto a posto. Altro che Rodotà (ma chi lo conosce?), Zagrebelski (chi era costui?). Perfino Prodi non andava bene: moderato, con un passato alle spalle, rischiava di mettere una pietra tombale su Berlusconi e sugli accordi tra i partiti della strana maggioranza che non si possono dire.
Perché c'è qualcosa che non ci dicono.
Da dove viene Marini?
Da dove viene questa ostinazione da parte del Pd nel non voler cogliere la volontà di cambiamento?

Queste elezioni, e queste settimane post elettorali in cui è fallito ogni tentativo di governo, ci dicono alcune cose: sono venuti al pettine i problemi all'interni del Partito Democratico che paga il fatto di non essere un partito con valori condivisi. Le correnti, le ali, le anime (ex PCI, ex DCI, quelli che con questa destra di deve ragionare, che non ho sentito la base ..) hanno soffocato il partito che doveva smacchiare il giaguaro. Il PDL dall'altra parte, è stato unito attorno ai desideri di Berlusconi (il partito è suo): i suoi grandi elettori sono rimasti fuori dall'aula per la prima volta nella storia repubblicana, durante le votazione per il Quirinale, da tenere a mente.

Sparisce la sinistra, rimane solo Sel, in Parlamento: viene da chiedersi se il PD riuscirà a riformarsi da solo.

È prevalsa l'anima conservatrice del paese, quella per cui non deve cambiare nulla.

PS: Grillo "Abbiamo mandato a casa 5 partiti in due mesi, sono spariti Udc, Fli e Di Pietro fra poco si rompe anche il Pd e poi seguirà il Pdl
". Beppe, facci sapere quando farai qualcosa contro il caimano .. caso mai farò un pensierino sul voto.

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