20 febbraio 2013

E' troppo tardi



Alla fine, se ne sono accorti anche loro ed iniziano ad avere paura.
Monti: "Non snobbare le piazze di Grillo. Bersani? Può governare bene"
Bersani: "Faremo scouting per vedere chi ci segue".
Berlusconi: "Nel nostro primo Consiglio dei ministri, oltre alla cancellazione dell’Imu, delibereremo, come risarcimento per un’imposizione sbagliata e ingiusta dello Stato, anche la restituzione dell’Imu sulla prima casa, pagata dagli italiani nel 2012".

E' troppo tardi cercare di recuperare voti con condoni e tasse da restituire (coi risparmi della spesa pubblica che, con Berlusconi è sempre stata in crescita). Con la maggioranza allargata, come propone Monti, basta che non ci sia la CGIL.
Domenica prossima, se gli indecisi dovessero andare a votare, voteranno per protesta. Anche per il M5S: non è detto che tutte le persone che riempiono la piazze poi andranno a votarle. Ma di certo, possiamo aspettarci delle sorprese rispetto ai sondaggi.
Non è necessariamente una cosa negativa il boom del M5S: in Parlamento serve gente nuova.
L'importante è che Grillo decida, o comico o politico.


A proposito: una strada per trovare dei soldi (da usare per abbassare le tasse sul lavoro) la suggerisce Sergio Rizzo

Il record italiano dell'azzardo 
Giocate online per 15 miliardi. Abbiamo il 22 per cento del mercato globale ma dal comparto il Fisco incassa solo lo 0,6%
[..] nel 2012 i nostri connazionali hanno speso 15 miliardi e 406 milioni. Una cifra colossale, che fa impallidire perfino la somma pure enorme investita dai francesi: 9 miliardi 408 milioni. E gli inglesi, inventori delle scommesse? Si sono fermati a 3 miliardi appena, a poca distanza dagli spagnoli: 2 miliardi 354 milioni. «È un settore economico in cui il nostro Paese fa da traino al resto d'Europa», esultano gli autori dello studio, sottolineando come il fatturato del gioco d'azzardo abbia surclassato in un solo anno quello di 12 miliardi dei viaggi online, e proceda spedito nel 2013 verso i 18 miliardi.§ Ma è un record mondiale che fa venire letteralmente i brividi. Perché è difficile non mettere tale primato in relazione con l'impoverimento degli italiani. Fra il 2001 e il 2011 il Prodotto interno lordo pro capite a prezzi costanti, considerando cioè anche l'inflazione, è diminuito in Italia del 3,8%. In valore, 946 euro. Nell'area dell'euro è stato il peggiore risultato in assoluto. Solo in un altro Paese la ricchezza reale prodotta da ciascuno è calata: il Portogallo, dove però è scesa dello 0,9 per cento. La Germania ha messo a segno un +12,3%. La Francia e la Spagna, +4,7. L'Austria, +13,1. Perfino la Grecia, nell'arco di quegli undici anni, ha visto crescere la ricchezza individuale dell'8%. E dopo l'impoverimento materiale, come non cogliere in quel record dei biscazzieri online anche un segno di impoverimento culturale? Lo dicono chiaramente anche i dati sull'aumento degli abbandoni scolastici e la diminuzione delle iscrizioni all'università, in un'Italia che ha metà dei laureati rispetto alla media europea.

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