24 gennaio 2013

Pillola blu o pillola rossa?



Il crollo del titolo di Mps, dopo la notizia sul derivato Alexandria, delle dimissioni di Mussari. La banca non rischia, chi ha comprato i titoli, chi ci lavora dentro un pò di più. Che cosa ha fatto Banca d'Italia? Cosa può dirci il governo su questo punto? E il PD (che ha beneficiato di 600000 euro e passa da Mussari)?
«Mps ci ha nascosto documenti». Anche in questo caso, la banca ha agito all'insaputa dei controllori?
Il rischio cassa integrazione all'Ilva di Taranto: l'azienda dice, o mi fate vendere l'acciaio (che la procura ritiene prova del reato di inquinamento), o non ho soldi per bonificare. Ma il decreto Salva Ilva non chiedeva proprio quello all'azienda? Senza citare l'acciaio sequestrato.
Ricatto. A proposito, se l'ex ad della banca senese ha finanziato Ds-Pd, va detto che anche Riva ha finanziato  il PDL. Per par condicio.

Rischio esodati anche per la fusione Unipol Fonsai: 2200 esuberi a seguito dalla fusione. Anche qui, chi doveva controllare cosa ha fatto?

Alitalia nuovamente a rischio, dopo 5 anni dalla privatizzazione. Il liquidatore Fantozzi ha chiesto 9 milioni di euro per la liquidazione del suo lavoro. E 32 milioni per consulenze. E l'azienda ancora non decolla (il pareggio non è stato raggiunto).

Alle prossime elezioni noi italiani dovremo scegilere tra la pillola blu o la pillola rossa, come il protagonista di Matrix.
Cioè se continare a vivere nel mondo delle promesse politiche, o uscire dal sogno che ci viene raccontato, e cercare di vedere veramente che razza di paese è il nostro.
I comunisti non esistono più.
Come nemmeno i salvatori della patria.
I problemi non nascono dall'articolo 18, dai sindacati (anzi da certi sindacati ali estreme), dai diritti dei lavoratori (anche i diritti dei parlamentari sono cosa vecchia, ma nessuno dei riformisti si sogna di toglierli).

Nessun commento: