10 ottobre 2012

La tassa sul macinato

L'ha spiegato ieri sera a Ballarò il professor Vaciago: quando uno stato deve fare cassa, ricorre alla tassa del macinato.
Che sarà iniqua quanto pare (ma chi se ne frega), ma almeno garantisce subito soldi cash.
Perchè, alla faccia del governo tecnico che ha salvato il paese e dato credibilità all'Italia sui mercati, servono ancora soldi per una nuova manovra de 11-12 miliardi.
Manovra che sarà fatta di nuovi tagli alla sanità, agli enti locali, un punto di iva in più e un punto di Irpef in meno.

I soldi vanno presi dove è più facile prenderli, inutile che ci giriamo attorno.
Vuoi tagliare l'acquisto dei caccia F35? bisognerebbe stracciare l'accordo già firmato con gli americani, che non saranno d'accordo, e di questi tempi i caccia non li puoi nemmeno rivedere.
Vuoi tagliare il TAV (cui il governo destina 800 milioni) e le altre grandi opere? Ma così devi pagare le penali alle cooperative e le imprese che hanno vinto gli appalti.
Vuoi tagliare le missioni di pace (presunta)? Non abbiamo questo peso a livello internazionale.
Alla fine è difficile anche dare la caccia agli evasori: servono controlli, impegnano personale. Se anche sequestri i beni, che te ne fai, se non riesci ad impegnarli?

Stesso ragionamento sui tagli ai costi della politica: si possono fare solo annunci. Oppure passare per via giudiziaria: come in Calabria, dove tutti sapevano del legame massoneria-mafia-politica , dentro sanità e tutte le altre strutture pubbliche.

Per la prima volta viene sciolto per mafia un capoluogo di provincia. L'ennesima vergogna. L'ennesima conferma che ci sono zone del sud (e non solo) dove è difficile distinguere stato e ndrangheta.
Anche qui, soldi sprecati (in sanità, servizi pubblici), che pagheremo sempre noi. Con la tassa del macinato.

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