11 settembre 2012

Sul senso della parola casta

Nemmeno sul senso della parola casta siamo d'accordo: forse dovremmo chiedere lumi ai giornalisti Stella e Rizzo, coloro che hanno coniato questa definizione, per i nostri politici.

Dal dizionario del corriere:
1 Gruppo sociale chiuso caratterizzato da specifiche norme di comportamento e dal ruolo predeterminato: la c. dei sacerdoti nell'antico Egitto
2 estens. Gruppo arroccato nella difesa di interessi particolaristici: la c. dei militari
• sec. XVI
Sostiene il premier che "Casta - dice ancora Monti - siamo tutti noi cittadini italiani che continuiamo a dare prevalenza più al particolare che al generale e poi ci lamentiamo che il generale funziona male".

Non basta: è casta, secondo me, quando il particolare di quel cittadino va a sconfinare sul particolare degli altri cittadini.  
Ovvero quando le mie tasse finiscono nelle casse di partiti che poi ne fanno quello che vogliono.
E' casta quando un politico, solo perchè fa parte appunto di questa casta, ritiene di non dover rispondere alle leggi, di aver particolari tutele  che altri non hanno.
Quando decidono e votano leggi a favore di un gruppo ristretto di persone e non per la maggioranza.


Il voler insistere nel chiedere altri sacrifici ai sindacati, al dover fare di più fa pensare che la fine del tunnel, per chi non è casta, sia ancora lontana.
In Grecia la troika ha chiesto altre misure, ancora più pesanti.

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