09 settembre 2012

O vi mangiate questa minestra …

Dobbiamo metterci il cuore in pace: ogni giorno si rinforza il fronte del Monti bis. Dopo il referendum di Cernobbio (dal forum Ambrosetti), il nuovo (?) partito di Casini ed Emma in nome del montismo forever, il sondaggio di Mannheimer su Corriere, il discorso del presidente che assicura la sua vigilanza, affinchè l'agenda Monti venga applicata anche dopo il suo mandato.

sondaggio: quattro italiani su dieci vogliono il governo tecnico. Eccoli in attesa di dare la loro opinione.
Peccato che l'agenda Monti non esiste. O meglio: devono essere ancora approvati i 360 decreti attuativi per le riforme. Il pareggio di bilancio sarà difficilmente raggiunto (con questa recessione), e servirà qualcuno credibile per spiegare che “strutturalmente” siamo in pareggio. Certo serve una politica che tagli gli sprechi, che tenga a bada i conti e gli interessi da pagare sul debito. Ma dovrebbe essere cosa da buon senso.

E invece no: serve proprio lui, il professore. Piacerebbe risentire quello che dicevano i banchieri, manager, economisti nel forum di Cernobbio del 2011, in quello del 2010 ..
Piacerebbe che qualcuno dei giornalisti presenti al forum avesse ricordato a Tronchetti della sua gestione Telecom. A Orsi del crollo del titolo Finmeccanica e delle tangenti. A Squinzi delle sue accuse passate alla riforma Fornero. A Cucchiani delle sue telefonate con Bisignani. A Passera delle due inchieste che lo coinvolgono per elusione. Alla Marcegaglia del suo progetto al La Maddalena
Fondamentalmente, non sono sono state toccate in modo incisivo le frequenze TV, la legge contro la corruzione ha vita difficile, la patrimoniale non è stata fatta, come nemmeno la Tobin Tax. La stretta al contante e l'uso del Bancomat hanno risvegliato le critiche dei commercianti e potrebbero essere un altro aiuto alle banche (dopo la mossa di Draghi, per cui la BCE garantisce per i titoli di stato nelle pance delle nostre banche).

Oggi quelli che si permettono ancora di parlare di Alcoa, Pomigliano, Taranto, Aquila (c'è una città da ricostruire), Malagrotta (e di tutti i luoghi devastati dalla gestione criminale dei rifiuti), Val di Susa (e tutte le altre grandi e inutili opere), viene risposto che oggi si deve parlare di spread, di mercati, di rendimenti, di tassi di interesse, di firewall, di fondi salva stati … Sentite come è più alla moda?
E se c'è ancora qualcuno che sostiene che non è vero che esiste solo questa minestra, che esiste anche un'altra idea di Europa, un'altra agenda politica per il paese, che magari dovrebbero sceglierla anche gli elettori, viene loro risposto che sono populisti, che sono demagoghi, antieuropei, sfascisti.

Oggi Scalfari su repubblica ("per l'Europa o contro, questa è la scelta"):
Antonio Di Pietro invece ha avuto un'altra pensata: raccogliere le firme e indire un referendum per l'abolizione dell'articolo 18 del codice del lavoro. Vendola si è associato. Acqua fresca per racimolare qualche voto vagante ma incitare le piccole imprese a scomparire nel sommerso.
Immaginiamo per amore d'ipotesi che i voti populisti di questo tipo si raccolgano insieme e mettano in imbarazzo la maggioranza parlamentare futura o addirittura la scavalchino come reagirebbero i mercati? E immaginiamo che quel bel ragazzo di Matteo Renzi, abilissimo nell'arrampicarsi sulla pertica dell'"outsider", sia lui a guidare un moncone dell'ex Pd insieme ad un moncone del Pdl e spetti a lui di rappresentarci in Europa. Il presidente della Bundesbank un'ipotesi del genere per buttare l'Italia fuori dall'euro se la sogna la notte.

Questo è l'anatema che raggiungerà chi si permette di cantare fuori dal coro. Attenti: i mercati vi ascoltano.
PS: Di Pietro, in realtà, vuole unreferendum sulla riforma Fornero, che ha tolto l'obbligo di reintegro in caso di licenziamento (per motivi economici) illegittimo.

PS2: l'articolo de Il fatto "Monti&Co, nove mesi di annunci. Ma per i giornali diventano riforme
".


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