06 agosto 2012

La terapia di Alfano

La terapia di Alfano, sul corriere: "no scudi ma una terapia choc"

Hanno governato per 10 anni, dal 1994.
Col pdl (e FI) il debito pubblico è aumentato, così come sono aumentate le tasse.
Delle cartolarizzazioni di Tremonti (scip), ne hanno tratto beneficio solo i grandi costruttori e le immobiliari.

E ora, la loro terapia è la dismissione dei beni pubblici (non strategici) per 400 miliardi.
Dopo Grilli anche Catricalà parla di taglio del debito per 15-20 miliardi l'anno. Il suo progetto di dismissioni per un ammontare di 400 non è troppo ambizioso?
«Guardi, ho una grande stima per Antonio Catricalà. E, se fossi al suo posto, anch'io inviterei alla cautela. Ma questo è il momento in cui siamo chiamati ad avere più ambizione e coraggio. Stiamo curando il sintomo, cioè lo spread, ma ora occorre curare la malattia, la montagna del debito. Ci sono tutte le condizioni per avviare con decisione una terapia-choc, un grande progetto di abbattimento del debito, facendo dimagrire lo Stato e non i cittadini. Il nostro piano si ispira al lavoro dei professori Forte, Savona e Masera. Si tratta della valorizzazione di alcuni asset pubblici non strategici. È un'operazione che può portare il rapporto debito/pil sotto quota 100%. Lo strumento è un grande fondo al quale conferire beni immobili e anche alcuni beni mobili. Avremmo anche disponibili somme per dare respiro all'economia, abolendo l'Imu sulla prima casa e avviando un percorso di riduzione della pressione fiscale per tutti».
Il tutto condito con i soliti nuoghi comuni della sinistra delle tasse (come se in questo momento il PDL e Alfano non fosse parte della maggioranza), PD ostaggio della CGIL (abbiamo visto con la riforma del lavoro quanto "pesa" il sindacato) con l'ossessione del capitale privato (la patrimoniale, che permetterebbe l'applicazione reale del principio per cui “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”).
Ovviamente, candidato Berlusconi " Facciamo appello al suo senso di responsabilità nei confronti del partito che ha fondato e al suo amore per l'Italia".

Solo questo renderebbe suplerfluo considerare queste proposte.
Berlusconi: l'uomo che ha negato la crisi , l'uomo dei bunga bunga che ci ha reso ridicoli, l'uomo dei conflitti di interesse, l'uomo che faceva da bancomat per Lavitola e le Olgettine.

PS: i richiami a Casini, affinchè ritorni all'ovile, riusciranno?

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