24 luglio 2012

Ustica - la storia della guerra dell'80

"Come raccontare che nell'80 c'è stata una guerra, nei nostri cieli", si chiede Paolini nel suo monologo I-TIGI, canto per Ustica, sul blog al seguente link oppure su Einaudi. Nell'estate del 1980 siamo stati veramente ad un passo dalla guerra?

    Stati Uniti: il presidente degli stati Uniti era Carter. E' stato l'unico presidente americano del dopoguerra non essere riuscito a farsi rieleggere. Implicato nello scandalo Billygate, causato dai rapporti del fratello Billy con il governo libico (vendita di armi), cerca nella politica estera le chiavi per battere l'avversario (Reagan). Nel novembre 79 studenti islamici occupano l'ambasciata americana a Teheran: Carter organizza nell'aprile 80 l'operazione "Eagle Claw", per il recupero. L'operazione fallisce e gli ostaggi saranno liberati solo sotto Reagan. L'attenzione si rivolge allora alla Libia, paese alleato della Russia: vengono creati diversi piani per l'abbattimento (anche fisico) di Gheddafi.
   
    Francia: la Francia ha tutti i motivi per voler abbatere il regime libico. Il presidente Giscard è stato coinvolto nello scandalo dei diamanti di Bokassa (la rivelazione la fa il giornale "Le Canard", ma viene ripresa anche da Le Monde). Bokassa era stato deposto nel 1979 da un'azione segreta dello SDECE. Dietro la soffiata si scopre che c'è Gheddafi.
   
    Libia: "L'Italia era come una moglie con il marito americano e l'amante libico". Questa è la felice definizione della politica - ambigua - dell'Italia. La Libia era un ottimo partner commerciale, per la vendita delle armi e in Libia lavorano migliaia di tecnici, anche americani, per l'estrazione del petrolio. Inoltre possedeva parte delle azioni della Fiat. A maggio viene spenta nel sangue una rivolta a Tobruk, nella quale sono coinvolti anche personaggi oscuri italiani (il faccendiere Aldo Del Re). Gheddafi lancia l'ultimatum: entro l'11/6/80 tutti gli oppositori del regime devono rientrare, pena la morte. Ma i killer sono già in azione: vengono uccisi oppositori a Londra, ma anche a Milano e a Roma. Gheddafi ha anche legami con i nostri servizi segreti: conosce i buchi della nostra copertura radar, svelati dai tecnici militari che sono andati a lavorare in Libia. La tensione con l'Egitto porta, nella primavera dell'80, ad un ammassamento di truppe ai confini. Sadat, presidente egiziano, chiede agli Stati Uniti, una maggiore protezione aerea. Gli americano decidono di creare una nuova base militare in Egitto, trasferendo, a partire dal 23/6, uno stormo di caccia Phantom F4 dalla base di Cannon, in Inghilterra.
   
    Portaerei: nelle tracce radar in mano ai magistrati (ma se ne parla anche dalle comunicazioni radio registrate) si notate delle tracce di aerei "che razzolano sul mare". Sono aerei che decollano da portaerei. Glia mericani hanno sempre sostenuto che la Saratoga è rimasta in rada dal 23/6 al 7/7 (1980). Ma la pagina del diario di bordo del 27/6 risulta rifatta in bella copia (sempre con la stessa calligrafia per tutti i turni). Difficile però che, con un'operazione di ponte aereo (Proud Phantom - i Phantom americano in arrivo in Egitto), la Saratoga sia rimasta inattiva. I francesi avevano die portaerei: la Foch e la Clemencau, ufficialmente a Tolone. Ma llora chi guidava i caccia che decollavano da Solenzara (come testimoniato da diverse persone)? Inoltre esiste la testimonianza di un cap. del soccorso aereo che parla di comunicazioni in francese la notte del 27.
   
    Mig libico: viene ritrovato ufficialmente il 18/7. Ma una controperizia medica afferma che il pilota è morto da almeno 20 giorni. Sulla nazionalità del pilota e dell'aereo ci sono dei dubbi: gli americani potevano risalire dal numero di serie al lotto di produzione. Ma l'esito della ricerca non è mai stato comunicato ai giudici. Inoltre esponenti dell'ambasciata e della CIA si precipitano sulla Sila (facendo leva su appoggi non ufficiali all'interno del SIOS) per vedere i rottami. Il 27/6 il cap. dei carabinieri Inzolia contatta la base di Martina Franca (il mar Malfa) per chiedere di tracce radar che si perdono sulla Sila. Come mai?
   
    Aerei attorno al DC9: Macidull (National Safety Board), analizzando le tracce (quelle rimaste, ossia da Ciampino) rivela presenza di plot estranei. Dalla sua analisi si rivelano le tracce di un caccia in fase di attacco. Non sono le uniche testimonianze di altri aerei: Naldini e Nutarelli, due addestratori della base di Grosseto, in volo la notte del 27, lanciano un allarme generale: cosa hanno visto? Probabilmente il caccia F111 che incrociava il DC9 e magari altri aerei militari involo su quella aereovia. 1988 trasmissione Telefono Giallo: un ex avieredella base di Marsala telefona. "Ero in servizio quella sera, ma mi hanno detto di stare zitto". A Pratica di mare è stato ricostruito il simulacro del DC9: è presente anche un serbatoio supplementare da caccia. Come mai è stato ritrovato accanto ai rottami del DC9?
   
    Russia: nel 1980 è ancora l'impero del male. Nel dicembre 79 invade l'Afghanistan. In primavera 80 organizza nel mediterraneo una manovra militare imponente. Vende armi alla Libia (cui hanno venduto armi anche Italia e Francia): Russia e Stati Uniti si lanciano in una gara agli armamenti.
   
    Morti sospette: Naldini e Nutarelli muoiono a Ramstein in volo. Erano in volo anche quella notte: qualcosa devono avere visto. Andrea Dettori era un maresciallo della base radar di Poggio Ballone: muore suicida. Aveva confessato alla cognata: "quella notte siamo stati ad un passo dalla guerra". Tra l'altro agli atti è rimasto anche l'ordine di allarme del 27, come anche la testimonianza di un aviere a riguardo, il quale ha testimoniato che una notte di giugno alla base fosse atterrato un F111, scortato da due caccia, evento inusuale per la base, tanto che l'aviere ha scattato una foto dell'aereo.
   
    Tensioni internazionali: l'Italia in quel momento si trovava al centro tra il mondo filo-americano e i paesi filo sovietici. Dell'ambiguità dei rapporti con i libici si è gia detto. Il 23/6 al G7 a Venezia si è discusso degli euromissili .... Berlinguer, in un'intervista di agosto 80 al Corriere parla di "equilibrio del terrore" da cui uscire. E' convinto che se si farà una guerra, questa verrà combattuta con le armi a disposizione e quese sono armi atomiche. Nell'estate 80 si discute anche del trattato di Malta: in questo si stabilisce il divieto di transito di navi militari nelle acque maltesi. Il governo italiano si fa garante del trattato.

Per approfondire questa parte di storia patria, in appendice al libro "A un passo dalla guerra" di Purgatori, Lucca, Miggiano è presente una cronologia degli eventi dal 1979 al 1990.

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