13 giugno 2012

Settimo non rubare

Come lo spieghiamo ai nostri partner europei, che il parlamento italiano è in questo momento impantanato da una guerra contro la legge contro la corruzione?
Come lo si spiega alla BCE, alla Merkel (quella che viene accusata della politica di rigore), che in parlamento, anzichè approvare in fretta e furia norme contro evasori, contro i crimini dei colletti bianchi, contro corrotti e corruttori, si sta consumando l'ennesima melina per procrastinare più in la possibile l'introduzione di certi reati, oppure per annacquarli?

Come lo spieghiamo all'Europa, cui chiediamo soldi per salvare le nostre banche (le nostre banche ..) che esiste una regione come la Sicilia, col più alto tasso per dirigenti per abitante (e dove il presidente indagato per mafia prende 16000 euro netti), e dove è stata fatta cadere la giunta giusto in tempo per non far approvare in Parlamento il taglio dei parlamentari?

Ecco, tutto questo non si spiega: non lo riescono a capire nemmeno gli italiani.
Oggi il governo chiederà la fiducia alla Camera tre volte: Fini si è pure permesso di bacchettare Giarda. Vedremo come andrà a finire.
Ma cosa hanno fatto i partiti per impedire ruberie, clientelismi, sprechi? Sui fondi europei che non vengono utilizzati?
Prima di chiamare in causa la magistratura, dovrebbero essere i partiti stessi, quelli che oggi richiedono l'immunità parlamentare (con emendamento bipartisan) a fare pulizia al loro interno.
Non solo per le faide interne, come successo nei mesi passati all'interno della Lega.

Lo chiedeva, per l'ennesima volta ieri sera a Ballarà, il giudice di Cassazione Davigo a Ballarò: "settimo non rubare viene prima della politica".

Come possono i mercati prendere fiducia in un paese che non riesce nemmeno a contare i pensionati senza tutele? Un paese in cui il debito continua a cresce, la produzione cala, ma non viene fatta nessuna riforma veramente strutturale su giustizia, trasparenza della politica, lotta all'evasione?

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