13 maggio 2012

L'associazione di via dei Georgofili risponde al procuratore Grasso

Il governo Berlusconi meriterebbe un premio, dice il procuratore Grasso.
E l'associazione vittime di via dei Georgofili gli risponde: 


Ha ragione da vendere il PNA Pietro GRASSO, mai c’ è stato un così imponente sequestro di beni alla mafia come durante il Governo Berlusconi.
La domanda allora per noi corre da se:
come mai dopo così tanti sequestri di beni illeciti alla mafia, beni immobili e conti correnti bancari, le vittime di mafia delle stragi del 27 Maggio 1993 sono sempre in attesa di veder risolte le pendenze che lo Stato ha nei loro confronti?
Vediamo quali sono:
1) le provvisionali definite “immediatamente esecutive”, peraltro non soddisfacenti, scaturite dalla sentenza di primo grado con condanna all’ergastolo per Francesco Tagliavia, del 5 Ottobre 2011, di immediato non hanno avuto proprio nulla, malgrado si strombazzi che questa volta il Fondo istituito con la legge 512 del 1999 sia pieno di soldi, non come l’altra volta che siamo stati risarciti a rate come dei questuanti;
2) la legge 206 del 2004 che prevedeva esenzioni da Irpef alle vittime del terrorismo eversivo, il Governo Berlusconi, quello stesso Governo Berlusconi tanto prodigo di sequestri alla mafia, l’ha messa in difficoltà con le sue di leggi, quelle del Luglio e Agosto 2011, e ancora non si sa nulla di certo, ovvero se vi è stata messa una pezza a sì tanta vergogna;
3) i 10 anni in più di TFR spettanti alle vittime del 27 Maggio 1993, pensionati, sempre previsti dalla legge 206 del 2004, ebbene vi sono soggetti che non li hanno ancora visti conteggiati, dopo ben 8 anni dall’entrata in vigore della legge;
4) la piaga più purulenta, le non riconosciute pensioni agli invalidi all’80% della capacità lavorativa, per le quali a parte le interpretazioni del Consiglio di Stato, l’ultima versione delle alte Istituzioni interpellate in merito è che non ci sono soldi.
Quindi, ma dove vanno a finire i soldi che dovrebbero essere scaturiti da tutti quei tanto ostentati sequestri alla mafia?
La domanda allora per noi corre da se:come mai dopo così tanti sequestri di beni illeciti alla mafia, beni immobili e conti correnti bancari, le vittime di mafia delle stragi del 27 Maggio 1993 sono sempre in attesa di veder risolte le pendenze che lo Stato ha nei loro confronti?Vediamo quali sono:1) le provvisionali definite “immediatamente esecutive”, peraltro non soddisfacenti, scaturite dalla sentenza di primo grado con condanna all’ergastolo per Francesco Tagliavia, del 5 Ottobre 2011, di immediato non hanno avuto proprio nulla, malgrado si strombazzi che questa volta il Fondo istituito con la legge 512 del 1999 sia pieno di soldi, non come l’altra volta che siamo stati risarciti a rate come dei questuanti;2) la legge 206 del 2004 che prevedeva esenzioni da Irpef alle vittime del terrorismo eversivo, il Governo Berlusconi, quello stesso Governo Berlusconi tanto prodigo di sequestri alla mafia, l’ha messa in difficoltà con le sue di leggi, quelle del Luglio e Agosto 2011, e ancora non si sa nulla di certo, ovvero se vi è stata messa una pezza a sì tanta vergogna;3) i 10 anni in più di TFR spettanti alle vittime del 27 Maggio 1993, pensionati, sempre previsti dalla legge 206 del 2004, ebbene vi sono soggetti che non li hanno ancora visti conteggiati, dopo ben 8 anni dall’entrata in vigore della legge;4) la piaga più purulenta, le non riconosciute pensioni agli invalidi all’80% della capacità lavorativa, per le quali a parte le interpretazioni del Consiglio di Stato, l’ultima versione delle alte Istituzioni interpellate in merito è che non ci sono soldi.Quindi, ma dove vanno a finire i soldi che dovrebbero essere scaturiti da tutti quei tanto ostentati sequestri alla mafia?Noi siamo vittime di mafia e non solo, vittime di una mafia terrorista ed eversiva, così recita la Suprema Corte di Cassazione il 6 Maggio del 2002.Siamo vittime di una mafia eversiva che ha imposto le leggi di “cosa nostra” ad uno Stato che forse alla fine ha trattato davvero con Salvatore Riina per far finire, sì, le stragi, ma facendo pagare ai nostri figli il prezzo tutto intero.Infatti per far fermare le stragi mafiose terroristiche ed eversive ci sta che lo Stato non abbia badato a “spese”, questo lo vedremo in seguito, ma intanto i nostri figli sono morti.Uno Stato che oggi con tutti i soldi che ha sequestrato alla mafia durante i Governi Berlusconi, cifre da capogiro, come ben dice il PNA Grasso, non riesce neppure a saldare quattro lire a chi di mafia è morto o continua a soffrirne le ferite.Se è pur vero e giusto che il Governo Tecnico in carica deve far quadrare i conti di un Paese in grave dissesto finanziario creato dai Governi Politici, e non certo per colpa nostra, non per questo non deve far quadrare la giustizia per chi aspetta da troppo tempo.

Nessuna polemica col procuratore  Grasso che nell'intervista comunque ricorda che dal governo Berlusconi si aspettava la legge contro la corruzione, l'autoriciclaggio e altre cose.
Ma la mia domanda è :
 quanto è credibile la lotta alla mafia di B.  dopo che la Cassazione ha scritto che Berlusconi l'ha pagata (tramite il senatore Dell'Utri) per le minacce ricevute .

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