23 dicembre 2011

Servizio pubblico - le buone regole

Questa volte sono le note di De Gregori, con Titanic, ad accompagnare l'ingresso di Santoro in studio per la copertina
"per noi ragazzi di terza classe che per non morire si va in America...".


Riusciremo noi, a tornare a viaggiare in prima classe oppure saremo costretti a continuare a viaggiare su quegli squallidi treni (che i servizi di Bianchi e Bertazzoni ci hanno mostrato), sempre più verso il nord, per trovare un lavoro e una dignità?

Nella copertina Santoro si è nuovamente rivolto ai suoi spettatori che col loro contributo hanno fatto "rivivere un pezzo di servizio pubblico". Anche a me, ha continuato il conduttore, mi viene la tentazione di starmene a guardare cosa fa questo governo: ma poi vedi crescere brutti segnali di intollerenza, di rabbia sociale (non sempre giustificata): come ha detto Krugman, sembra di tornare indietro agli anni 30 della depressione.
E allora, meglio andare avanti con Servizio pubblico, perchè forse non saranno Napolitano e Monti che ci restituiranno il biglietto di prima classe e la Rai.

Come si viaggia sui treni italiani del sud: il servizio di Stefano Bianchi è partito dalla rabbia degli ex cuccettisti in appalto a  Trenitalia, oggi senza lavoro. Rabbia sfogata anche contro gli ex colleghi che sono passati coi francesi. La Veolia, e le società sub appaltatrici (nelle quali figurano ex dirigenti di ServiceRail), usano treni italiani, soldi italiani, con personale francese.


Bianchi ha seguito il lungo viaggio di Cosimo, da Bari a Chivasso: dal sud al nord, per un lavoro. Ha raccolto lo sfogo dei controllori di questi treni, sulla decisione di Moretti di abbandonare le cuccette, appena rimodernate: "la sua fissazione è fermare Montezemolo".

E sul treno vedi viaggiare gente in cerca di lavoro, famiglie separate, ragazzi in cassa integrazione, alle prese col mutuo ... un sud costretto a viaggiare senza dignità, sempre più verso il nord.

Il faccia a faccia Polillo ( sottosegretario al Ministero dell’Economia ) e Di Pietro.
Perchè Di Pietro non ha approvato la manovra?
"Perchè si stanno prendendo in giro i cittadini" - la risposta dell'onorevole dell'Idv. Si deve giudicare la manovra per quello che è, non continuare a ripetere che almeno ora non c'è Berlusconi. Doveva essere equa, di rigore, per lo sviluppo e invece il rigore è previsto solo per la povera gente, mentre rimane invariato il problema dell'evasione e della tassazione dei grandi patrimoni.
Non si mettono a gara le frequenze e invece si bloccano le pensioni subito, si acquistano i caccia bombardieri e non si sistema il territorio: è una manovra brutale, una berlusconata.

Di diverso avviso il sottosegretario, secondo cui se la crisi dovesse aggravarsi (senza una manovra di rigore come questa, fa intendere), questa andrebbe addosso alla povera gente. Noi abbiamo fatto una manovra in 17 giorni: dateci fiducia.

Come a dire, aspettate la fase due. Anche Prodi, ha fatto notare Santoro, era caduto proprio quando si doveva ridistruibuire il tesoretto.

E' toccato poi a Gino Strada, fondatore di emergency, dare la sua visione su questa manovra, sulle spese militari: oggi in Italia i lavoratori salgono sulle torri e poi tutti i governi non tagliano le spese militari.
Che oggi ammontano a 2 miliardi al mese (anche con le missioni di pace): ma parlare di tagli a queste spese è tabù.
In Afghanistan si sono spesi 1 miliardo all'anno, per tenere lì 2500 militari che non controllano il paese.
E con tutte le spese militari nel mondo, si potrebbe sfamare la metà del mondo: tutto questo non ce lo possiamo permettere.

Sandro Ruotolo era in collegamento da Milano, dal binario 21: Servizio pubblico non ha mollato la presa e la telecamera sulla protesta dei tre ex ferrovieri che lavoravano sui treni notte. Oggi Trenitalia in un comunicato si è detta disponibile a riassorbire gli 800 lavoratori nei prossimi mesi.
"Un trappolone mediatico" la risposta dei tre ex cuccettisti: il punto è che non si può più sentire "faremo, vedremo". Gli 800 ex lavoratori di wagon lits voglio discutere attorno ad un tavolo col governo e con la loro ex azienda.
Questo governo lo vuole mantenere o no, il servizio dei treni notturni?

Sempre a Milano, era presente il sindaco di Bari Emiliano ha voluto esprimere la sua solidarietà ai lavoratori che, con la loro protesta, cercano di ridare solidarietà al lavoro. "Tagliando i treni del sud si taglia l'unità nazionale". E pensare che Trenitalia prende 2,5 miliardi solo dai contratti di servizio con le regioni.

Il servizio di Bertazzoni da Crotone a Milano.
Non esiste più un treno diretto, ma oggi bisogna continuamente cambiare, da Crotone a Catanzaro lido, Lamezia, fino a Roma. Da dove finalmente vedi spuntare i frecciarossa.
Dopo un viaggio sui vecchi treni, o su un pullmann, stipati come bestie.
E dove riaffiora tutto il razzismo di bianchi contro i neri, come quello del ragazzo che inneggia a Hitler per fare pulizia, col tatuaggio del Che Guevara sul polpaccio.

I concorrenti di Trenitalia.
Gianni Dragoni ha raccontato di Italo e di NTV, la società di Montezemolo che ancora non è partita col suo servizio (ma solo sulle tratte più appetitose).
La società ha i conti in rosso, ma i soci fondatori hanno già fatto un affare, per l'ingresso dei nuovi soci (banca intesa, le ferrovie francesi) dopo che lo stato ha concesso la licenza e le azioni hanno acquistato valore.

Alla fine, anche questa è la solita storia del capitalismo all'italiana, dove di soldi veri (da parte degli investitori privati, Della Valle, Montezemolo) ne girano pochi: il resto arriva dalle banche.

Cosa farà questo governo, ora: confermerà questi manager dentro Trenitalia? Si chiedeva Di Pietro (e chiedeva polemico a Polillo).

E dai treni alla sanità: altro servizio pubblico in via di privatizzazione. Per i tagli dei governi, e per come oggi viene vista, la sanità: se vuoi un buon servizio, vai dal privato. Eppure, questa la filosofia di Strada, si deve spendere il giusto, quello che serve, per avere un buon servizio per tutti. Senza specularci, senza mettere regole per cui, più si opera, più si guadagna. Perchè questo sistema tende a renderci tutti malati.

Trenitalia e il lavoro nero.
Giulia Bosetti ha intervistato un ex dipendente di Servicerail, ora presso Angel service, seconda classificata nella gara di appalto per la gestione dei treni notte.
Se è vero quanto racconta, Trenitalia sta facendo lavorare in nero il personale sui suoi treni. E questo è grave.



Se questo è il modo con cui si conclude questo 2011, c'è poco da sperare dal 2012: secondo esperti in materia come il premio Nobel per l’economia Joseph Stiglitz, di cui la redazione di Servizio Pubblico riporta una sagace riflessione: "La cosa positiva del 2011 è che, molto probabilmente, è stato migliore del 2012".


L'intervento di Marco Travaglio.

L'intervista volante a Corrado Passera.

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