09 dicembre 2011

Servizio pubblico – evitare la catastrofe


Sulle note de “La stangata” è iniziatal'anteprima della puntata di Servizio Pubblico, col commento di Santoro sulla manovra di Monti “salva Italia”: ancora non sappiamo come finirà il film della nostra crisi e se questa verrà superata con queste manovre drastiche. Perché se il problema sono le banche è inutile prendersela con i pensionati.
L'Istat ci dice che la produzione industriale è in calo del 4%: significa che con l'aumento dell'IVA, della benzina, la tassa sulla casa, si rischia di mettere in difficoltà le famiglie italiane.
Santoro poi si è rivolto, indirettamente, a Belpietro, che chiedeva una riduzione della spesa. Ma in effetti la spesa sulle pensioni è stata tagliata. E questa si aggiunge ai tagli ai dipendenti pubblici, in periodo di recessione, significa che aumentano le famiglie in difficoltà.
Keynes diceva che in periodi come questo, meglio avere persone che scavano le buche, che a spasso senza lavoro. L'avrà letto Belpietro.

E alla Fornero: era così necessario essere più veloci della Germania e della Francia sulle pensioni. In Italia il 10% del paese ha in mano il 45% della ricchezza: lo stato sociale che si sta tagliando è allora un modo per rendere più equa la situazione nel paese.

In Svizzera abbiamo da 100 a 200 miliardi evasi al fisco, ma noi italiani non abbiamo fatto gli accordi per una loro tassazione.
Cari professori, quando pensate al futuro, che futuro avete in mente? E che genere di informazione avete in mente? Un presidente del Consiglio che se ne va a Porta a Porta, sa molto di passato. E allora è bene che ci prepariamo ad un futuro diverso.

E mentre i pensionati piangono, assieme al ministro, i parlamentari si preoccupano di affrontare la crisi.
Al Parlamento padano, l'indomito Bertazzoni, raccoglieva i soliti slogan triti e ritriti della nuova lega di opposizione (costretta ad usare le auto blu, diceva un sostenitore). Roma ladrona, tre regioni mantengono tutto il paese … ma fino a ieri anche Bossi e Calderoli erano a Roma.

L'altro Parlamento, dei diversamente eletti, sipreoccupa della riforma dei vitalizi che, come ha spiegato SergioRizzo, sono un meccanismo che farebbe fallire qualsiasi ente previdenziale (e forse questo spiega il nostro debito). Se i deputati mettono 17 milioni, alla fine ricevono con questo sistema ne intascano 200 milioni.
Si sarebbe dovuto, fin da ora, abolire i vitalizi e sostituirli con un sistema contributivo, in cui questi contributi vanno a finire nell'ente previdenziale del deputato. Come tutti i lavoratori: invece oggi la Camera versa il doppio di quanto ci mette il singolo deputato. Ma non chiamiamolo privilegio, altrimenti l'onorevole Mario Pepe se la prende, perchè il “politico non è un lavoro normale”.
Non solo, ci sono anche le doppie pensioni, dei politici in aspettativa (proprio come Pepe, che scopriamo essere un ricercatore). Lo Stato paga anche parte dei contributi per l'altra pensione.

Dal 2012, i nuovi parlamentari avranno il contributivo: ma non vale per i vecchi. E nelle regioni, come ci si regolerà?

Il dibattito in studio: la domanda cui gli ospiti han cercato di rispondere era “Siamo sicuri che con questi sacrifici ce la facciamo? È la ricetta giusta?”.

Guglielmo Epifani ha risposto che la manovra di aggiustamento era inevitabile, ma non sarà sufficiente a risolvere tutti i problemi, poiché parte di questi sono a Bruxelles. Se oggi i governanti europei non trovassero un accordo, i sacrifici potrebbero non servire a costruire un futuro: comunque non sappiamo ancora se saranno sufficienti.

Francesco Rutelli è rimasto sulla stessa linea: non siamo sicuri (che questi sacrifici siano sufficienti), perchè sulla nostra testa c'è una tempesta. In questi anni è cresciuta la disparità e la spericolosità della finanza. Prodi aveva portato il debito ad un valore basso (103% sul pil), oggi cresciuto al 120%: con questo debito è difficile trovare altri soldi.
Qualcosa si dovrà limare sulle misure, come sulle pensioni e sull'ICI. Ma con questa manovra l'Italia può sedersi al tavolo europeo alle condizioni migliori, data la situazione.

Paolo Ferrero ha parlato di una manovra dannosa, perché iniqua: la pagano pensionati e lavoratori. I ricchi pagheranno poco e peggiorerà la disparità sociale. E' anche recessiva, per i tagli agli enti sociali, che sono soldi tolti all'economia del paese.
L'anno prossimo l'economia andrà male e diminuiranno le entrate fiscali: servirà un'altra manovra, allora. Stesso meccanismo innescato in Grecia. È la terza manovra da luglio: anziché tagliare la speculazione finanziaria (che si diceva essere quella che metteva a rischio il sistema), si sono tagliate le pensioni.
Oggi la BCE presta soldi alle banche (all'1%), ma non a gli stati, che sono costretti per avere liquidità a rivolgersi agli strozzini.

Maurizio Gasparri si è detto in parte d'accordo con i punti sostenuti da Ferrero. Siamo in una situazione anomala: il senatore ha dato la colpa anche al fatto che l'euro è una moneta senza dietro una banca. Oggi vengono fuori i problemi strutturali di questa moneta (e sistema economico) che si dovevano affrontare alla sua creazione.
E se si dovessero riformare gli accordi, al vertice di Bruxelles, che succederà se i popoli volessero votarli?

E questa era l'opinione di politici e sindacalisti.
Ma cosa vuol dire in pratica, applicare questa riforma pensionistica? Lo hanno spiegato in studio Marcella e le altre donne, alle prese con gli esodi incentivati dal lavoro.

Marcella “ho capito che loro salvano l'Italia e io divento povera. Mi prendono le cose che io ho costruito in 40 anni di lavoro”. Se non dovesse prendere la pensione, andrà a vivere in una roulotte e non pagherà più le tasse. Nel 2008 infatti, la sua azienda (come tante altre in Italia) l'ha fatta uscire dal lavoro, con un esodo incentivato verso la pensione. Che doveva arrivare l'anno prossimo, ma ora, con la riforma, rimane invece senza lavoro e pensione.

Le aziende private non hanno l'interesse a tenersi lavoratori anziani, prossimo alla pensione: gli esodi sono stati frequenti nell'editoria, nelle banche ed è successo anche a Termini.
I lavoratori in uscita tra l'altro non sono stati sostituiti dai giovani.
Dunque disoccupazione giovanile e pensioni dimezzate, col rischio di entrare nella fascia di povertà.
E tutto questo per il bene del paese?

Quando ancora non si sente parlare del taglio ai finanziamenti dei partiti, del taglio vero ai vitalizi, alle spese militari, l'ici alle strutture del Vaticano?

Il punto di Marco Travaglio.
Messi i fatti, nudi e crudi, uno in fila all'altro, non si può che dare ragione a Travaglio. È una manovra salva evasori, salva Chiesa, salva Mediaset, salva casta.
Tutti salvati da Monti.
Dall'ICI alla Chiesa si potrebbe prendere da 700 a 1 miliardo.
Sui costi della politica, l'unica cosa è il taglio ai consigli provinciali, ma nemmeno si sa quando. Sono 65 milioni l'anno.
Mediaset non pagherà le frequenze che le verrano regalate dal “beauty contest”. Non solo, l'Antitrust approverà l'acquisto da parte del biscione di DMT, che regalerà a Berlusconi il quasi monopolio per le antenne televisive. Alla faccia della concorrenza (proprio per questo Pitruzzella è stato nominato ?).
In Germania e negli Stati Uniti lo stato dalla vendita delle frequenze ha ricavato miliardi. Passera ha nominato Romani rappresentante in Afghanistan.

Sugli evasori la cosa, se possibile, è ancora più scandalosa. Notizie di questi giorni la fuga di capitali all'estero, verso la Svizzera. Significa che anche quel misero 1,5% sui capitali scudati (totale 2 miliardi), potrebbe essere difficile da recuperare.
E non si può nemmeno alzare l'aliquota, perchè i patti coi delinquenti non si possono violare.
L'accordo con la Svizzera per tassare i soldi evasi non si può fare perché, dice Monti, l'Europa non vuole (e la Germania?).

La legge antievasione? Basterebbe alzare le pene (oggi nessuno va in carcere per evasione fiscale), riunificare i reati di frode e dichiarazione infedele, abbassare o togliere le soglie di non punibilità (una sorta di fondi neri permessi per legge).
Questa estate si parlava di manette agli evasori, poi si scoprì che le banche avevano problemi col fisco.

La patrimoniale? B. non la vuole e Monti, in politichese, ha spiegato che con questa legge i capitali scapperebbero all'estero.
Cosa che sta succedendo lo stesso. Per gli evasori e i ricchi, si fa con calma.
Meglio tassare i soliti noti, tutto e subito.

Per la crescita, aspettiamo di vedere cosa germinerà da questa concimazione fatta coi soldi dei pensionati.
Visto l'esordio di questo governo di tecnici, possiamo veramente aspettarci prossimamente la norma che prevede, per incrementare il lavoro, licenziamenti più facili.

Il video dell'intervento di Travaglio.

Le vignette di Vauro.

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