15 dicembre 2011

Le liberalizzazioni e chi si oppone

Da una parte gli attacchi ai sindacati come la Fiom, colpevoli di difendere posizioni antistoriche, di opporsi al cambiamento.

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non ha dubbi: «La CGIL si e' fossilizzata su posizioni antistoriche che francamente non riesco a capire quanto bene possano fare, non solo alla CGIL stessa. Fanno male soprattutto ai lavoratori». Le banche col sindacato Il ministro del LAVORO Maurizio Sacconi commenta anche la posizione delle banche: «L'incertezza dell'Abi riguardo la firma rende facile la battuta per cui banchieri e la CGIL sono uniti dalla comune logica conservatrice». 25-01-2009, STAMPA, NAZIONALE, pag.12

Dall'altra le difese delle posizioni dei farmacisti e dei tassisti.

Alemanno: ”Non accettiamo che il settore del trasporto pubblico locale non di linea venga stravolto da forme di liberalizzazioni selvagge. Abbiamo avuto rassicurazioni dal Governo in questo senso, ma deve essere chiaro che, se queste rassicurazioni si rivelassero infondate, non esiteremo a difendere una categoria che paga un prezzo altissimo all’abusivismo."

Lettieri PDL sulle farmacie :
“Credo che nel vivace e controverso dibattito sulla liberalizzazione dei farmaci abbia prevalso il buon senso e una opportuna tutela della salute pubblica. Altro che colpo di mano. Affidare all'AIFA il compito di verificare, sulla base di esclusive valutazioni scientifiche, i farmaci che possono essere dispensati senza la ricetta medica anche in esercizi diversi dalle farmacie non solo è una buona sintesi del difficile lavoro tra Governo e Parlamento, ma anche la migliore conferma che gli interessi del mercato non possono e non devono prevalere sul dovere di garantire il cittadino e la sua salute. So bene che c'è una corrente di pensiero convinta che a 'legittimare il farmaco' sia il farmacista. Ne sono convinto anche io, ma credo anche che questo non sia sufficiente. È necessario ed irrinunciabile recuperare anche il luogo deputato all'atto dispensativo. Questo luogo è la farmacia che, essendo parte essenziale della rete di assistenza del nostro Servizio Sanitario Nazionale,  pertanto non può essere scardinata, ma va ammodernata e tutelata  potenziandone ruolo, stabilità e presenza sul territorio, in una logica che esalti i principi di welfare. 

Sono i nostri politici, che invocano le liberalizzazioni e la flessibilità (e i tagli), ma sugli altri. Non su se stessi e sugli amici.

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