15 novembre 2011

Il gioco della politica

E per fortuna che bisognava fare in fretta!
Ieri il povero Monti, per le consultazione nel nuovo governissimo ha dovuto sentire gli ex finiani, i repubblicani di Nucara, i responsabili, i lib dem .. i leghisti per telefono (oramai si sono ritirati nell'Aventino padano): ogni giorno perso per il governo, sono milioni che vanno in fumo sui mercati.
Sono scuole e asili che non si faranno o metteranno in sicurezza. Sono servizi sociali che si perderanno.

Ma tanto, questi hanno il vitalizio assicurato, che ce frega ...
Il governo doveva essere tecnico, ma  per dargli sostanza Monti vorrebbe inserire dei politici: leggo i nomi (Letta, Monti, Amato, Marini) e penso, "largo ai giovani"!
Non che un politico navigato non sappia affrontare le situazioni di crisi (anzi, forse l'esperienze serve), ma possibile che non si riesca a trovarne uno sotto i 50?

Magari che non sieda in qualche consiglio di amministrazione e che abbia avuto esperienze all'estero, dove i ladri sono ladri anche se fanno i politici o i manager.
Forse per questo che si temono così le piazze, la politica dal basso, i movimenti popolari.
Perchè scardinano il gioco della politica, sono come un outsider che spariglia le carte.

Fino a quando si andrà avanti con questi giochetti, come quelli del PDL che tirano la corda, per affondare Monti al momento opportuno?
Unicredit annuncia 500 licenziamenti da qui al 2015, per risanare i conti in rosso.
Intesa, annuncia licenziamenti ma paga i diviedendi.

La crisi nel lavoro toccherà da vicino i colletti bianchi, non solo le tute blu di Termini, che il 23 novembre smetteranno di lavorare, per finire poi a spasso a dicembre. E vediamo chi sarà disposto a pagare la manovra, se dovesse essere veramente di "lacrime e sangue".

A proposito: visto che lo spread sale, non sarebbe il caso di rinunciare alle grandi opere, come la TAV (e l e altre autostrade, e il ponte sullo stretto) , che costano e non è chiara (almeno a me) la convenienza?

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