14 ottobre 2011

Il prezzo della fiducia

Con la fiducia di oggi (non mi ricordo più nemmeno a che numero siamo arrivati) si allargherà ancora il divario tra palazzo, potere, governo, e il paese fuori.
Che non è solo il paese degli industriali che lanciano gli allarmi (ora, e ieri?) preparandosi un terreno per il dopo B.
Ma è anche il paese (e mi sono anche stufato di ricordarlo) di una generazione che non ha futuro.
I precari, gli studenti , i ricercatori ..

Ieri sera ho seguito parte della puntata di Piazzapulita. Ospiti illustri (Giannini, Battista, De Magistris, Tosi, Gasparri, Anais): puntata che, appunto, metteva una a fianco all'altra le due immagini.
Gli indignados (e le uova, e le proteste) nelle piazza d'Italia, e i politici intervistati dopo "l'errore tecnico" sul voto del rendiconto finanziario. Come se fossero due mondi separati.
Corrado Formigli, col suo solito modo di fare incalzante, ha chiesto a Gasparri del voto, dell'innalzamento dello spread in concomitanza del discorso di B. e del decreto sviluppo.
Cosa c'è dentro, ci dica almeno una cosa .. Ecco, confesso (ma deve essere un mio problema) che non ho capito molto in che modo il governo ha intenzione di affrontare la questione del rilancio economico.
Da una parte ci sono parti del decreto che si occupano della riduzione del debito (dismissione del patrimonio pubblico, le partecipazioni azionarie, le società pubbliche di servizi) e dall'altra le solite grandi opere. Ma non è chiaro cosa entrerà nel decreto.
Di certo, a furia di ripeterlo, potrebbe rientrare anche un altro condono.

Rispondeva De Magistris, sulla manovra: non ho visto tagli alle spese militari, non ho visto tassare gli evasori e gli scudati (vi ricordate i titoli di agosto sulle manette agli evasori?). E, soprattutto, non ho visto, concludeva il sindaco di Napoli, una prospettiva politica.

Tosi, sulla  salute della Lega in questo delicato momento, prendeva tempo: vediamo cosa c'è nel decreto. Ripetendo, forse in modo più sfumato rispetto al passato, che B. oggi guadagna meno punti. E dunque ..

Il professore Ainis, ha affrontato la questione del voto sul rendiconto dal punto di vista delle procedure e dei regolamenti.
B. dovrà mettere una toppa, perchè il bilancio dello stato va approvato, ma non ha obbligo di dimettersi: ma la domanda di Napolitano rimane. Questo governo è in grado di governare, di mantenere gli impegni con l'Europa?

Formigli ha mandato in onda uno spezzone del discorso, dove maliziosamente si erano corretti dei passi inserendo quello che doveva essere il vero pensiero di B.
"I governi li fanno gli elettori": Scajola stai tranquillo, i posti in lista sono garantiti.
"mi vogliono lapidare come capro espiatorio": il bavaglio questa volta ve lo metto io.
"se qualcuno farà proposte concrete, sarà considerato un interlocutore valido": caro Marco Pannella e caro Pier, rientrate nell'ovile.



Una fiction mediaset, è stato il commento di Giannini, sullo stile di tronisti.
Pigi Battista, invece, contestava l'allusione a Pannella e Casini, difficile che i radicali appoggino B. in questo momento.
Ed è poi tornato al decreto sviluppo, che verrà fatto senza che il ministro dell'economia sia d'accordo.

Dopo un servizio sulla compravendita dei parlamentari (per la paura di non essere rieletto), c'è stato un bel confronto tra la piazza e la politica: dall'ex cinema palazzo a Roma, che Alemanno vuole trasformare un un enorme sala giochi, Elio Germano ha raccontato della loro occupazione, in difesa della cultura.
Il senso delle parole politica ("politica è ascoltare le parole degli altri, come facciamo noi in assemblea") e antipolitica ("antipolitica è quella che assistiamo dal nostro divano").
Beccandosi come risposta una specie di pistolotto da parte di Gasparri, il cui senso era che ci si deve far eleggere per avere legittimità politica, ed essere ascoltati.

Effettivamente, come interlocutore, questo governo non c'è: per avere risposte dovranno forse fondare un partito, i precari, i giovani, i senza lavoro, gli indignados?
E, nel frattempo, che succederà nelle piazze?

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