22 aprile 2011

Quando la volontà popolare fa paura

L'ho ripeto. Hanno paura della volontà popolare.
Altrimenti non si spiegherebbe il dietro front sul nucleare e il mezzo colpo di mano sul referendum sulla privatizzazione dell'acqua.
A questa maggioranza, che ogni tre per due tira fuori la volontà popolare, il giudizio degli elettori come emendamento ai processi del premier, poi vuole togliere ai cittadini la possibilità di esprimersi su questi temi così delicati:

Il governo apre alla possibilità di un secondo intervento legislativo ad hoc, per bloccare sul filo del traguardo anche il referendum sulla privatizzazione delle risorse idriche.
Lo ha detto chiaramente il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani a Radio Anch'io: "Su questo tema, di grande rilevanza, sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo". Sulla stessa lunghezza d'onda si era già espresso il sottosegretario Stefano Saglia.

La sortita di Romani è servita a raccogliere le sollecitazioni venute da Roberto Bazzano, presidente di Federutility, la federazione che riunisce i gestori degli acquedotti ("Chiediamoci seriamente se non sia il caso di evitare un referendum che ha sempre più un taglio puramente ideologico").

Giu le mani dal referendum:
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. [art. 1 della costituzione]

Nessun commento: