14 aprile 2011

C'è sempre qualcuno più a nord di te

Il leader della lega ticinese (vincente alle scorse elezioni) Bignasca: o Tremonti lascia stare le banche, o i frontalieri fora di ball.
E la lega nostrana? Mica sono frontalieri padani.

L'articolo di Malagutti sul sito Cado in piedi:

Come mai gli svizzeri vengono in Italia a fare scouting , magari con le aziende lombardo, chiedendo di aprire le loro attività in Svizzera e poi respingono i frontalieri?

Il motivo è quello di sempre: pecunia non olet. Quindi, quando gli italiani portano denaro che siano aziende, o che siano depositi bancari, loro sono ben accetti, quando invece si pensa che portino via il lavoro agli svizzeri o che addirittura grazie ai loro stipendi (che spesso sono inferiori a quelli presi dai cittadini svizzeri per le stesse mansioni) abbassano il livello medio degli stipendi, ecco allora che scatta immediatamente la reazione difensiva da parte della gente.

Cosa sarebbe la Svizzera senza il business portato lì dall'Europa?

Certo la Svizzera per via delle sue ridotte dimensioni è una nazione che vive di particolari servizi che offre alle nazioni circostanti. Storicamente il servizio principale che è stato offerto è quello bancario, che spesso si è tradotto in attività non sempre lecite per le leggi dei paesi confinanti. Pensiamo all'evasione fiscale, pensiamo in altri casi al riciclaggio di denaro sporco. La Svizzera che trae gran parte della sua ricchezza proprio dal denaro che affluisce dall'estero, sarebbe ben poco o dovrebbe rinunciare a gran parte della sua ricchezza se da parte dei paesi confinanti o anche non confinanti non arrivassero più capitali. Negli ultimi anni ci sono stati una serie di episodi per cui la Svizzera si è sentita minacciata da parte dei paesi stranieri, soprattutto dal punto di vista fiscale. E' stata forzata a fare degli accordi di trasparenza con gli Stati Uniti per l'accesso da parte del governo Statunitense a liste di presunti evasori che avevano i soldi in Svizzera. E' stata messa sotto pressione dai governi francese, tedesco e anche dal Ministro Tremonti in Italia per le stesse ragioni. Quindi si è vista minacciata in quello che era il business principale e io non escluderei che almeno per una parte la reazione espressa dalla Lega dei ticinesi nei confronti dei paesi stranieri, sia proprio dovuta a questo, al fatto che la Svizzera si sia sentita minacciata da provvedimenti che in certa parte hanno diminuito l'afflusso di capitali da parte di paesi circostanti verso la Svizzera. Pensiamo per quanto riguarda l'Italia allo scudo fiscale. Lo scudo fiscale varato dal governo ha portato miliardi e miliardi di Euro che erano in Svizzera a ritornare verso l'Italia. Un altro conto è il fatto che una parte di questi capitali poi sono già ritornati in Svizzera, ma comunque c'è stato un deflusso netto di capitali dalla Svizzera verso l'Italia. Sicuramente questa è stata vissuta come un'aggressione da parte del governo svizzero e probabilmente una parte della reazione così forte da parte della Lega dei ticinesi è legata anche a questa vicenda.

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