17 febbraio 2011

Effetto elefante

Di dico di non pensare elefante e tu a cosa pensi?
All'elefante, ovviamente.
Oggi in Italia è la stessa cosa: non si dovrebbe continuare a parlare delle stesse cose (il premier, i festini, i processi), per non cadere nella trappola per cui, anzichè dei reati, si parla dei peccati.
Anzichè della Costituzione vigente (e del codice penale vigente) si parla della Costituzione secondo Silvio.
L'eletto dal popolo può essere giudicato solo dal popolo.
Magari tramite televoto, visto che èun metodo che funziona bene.

Pensare al dopo, dunque.
Con delle proposte su economia, tasse, scuola, lavoro, ambiente.
Invece anche oggi, da una parte l'arroccamento in difesa ad oltranza, dall'altra le coalizioni, le alleanze, le strategie.

Il 17 febbraio 1992 partiva mani pulite.
« Tutto era cominciato un mattino d'inverno, il 17 febbraio 1992, quando, con un mandato d'arresto, una vettura dal lampeggiante azzurro si era fermata al Pio Albergo Trivulzio e prelevava il presidente, l'ingegner Mario Chiesa, esponente del Partito Socialista Italiano con l'ambizione di diventare sindaco di Milano. Lo pescano mentre ha appena intascato una bustarella di sette milioni, la metà del pattuito, dal proprietario di una piccola azienda di pulizie che, come altri fornitori, deve versare il suo obolo, il 10 per cento dell'appalto che in quel caso ammontava a 140 milioni. »
(Enzo Biagi, Era ieri)

Sono passati 19 anni. E si parla sempre e solo delle stesse cose.
L'elefante, i nani e le ballerine.

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