07 gennaio 2011

Il pensiero di Civati sul caso Fiat

Dal blog di Pippo Civati, il suo pensiero sul caso Fiat-Marchionne-Fiom:
Penso che la questione produttività vs. diritti è mal posta, così, ed è soltanto una parte del problema, perché per essere competitivi ci vuole qualcosa in più.

Penso che se fosse la Chrysler direttamente, senza la retorica provinciale della Fabbrica Italia (che a me ricorda quell'altra fabbrica, quella che vola), i giudizi sarebbero molto più cauti.

Penso che è una multinazionale e forse ci vorrebbe l'Europa, finalmente, a dire alcune cose sui rapporti tra le economie nazionali e la dimensione multinazionale, sulle imprese e sui diritti.

Penso en passant che i toni di Marchionne degli ultimi giorni siano proprio stronzi.

Penso che se si vuole il modello tedesco (e per una volta non si parla di sistema elettorale) allora bisogna parlare anche di chi partecipa al consiglio di sorveglianza e qual è il ruolo delle maestranze nella direzione dell'azienda. Perché la Mitbestimmung potrebbe essere una chiave. E a Mirafiori non lo è stata, anche se ora la Cisl dice che magari.

Penso che se si parla di modello americano, bisognerebbe fare qualcosa per la partecipazione azionaria dei dipendenti. Non dopo, prima di chiudere gli accordi e di disegnare presunti nuovi modelli per il Paese.

Penso che altre cose ancora dovrebbe essere la politica a porle, altrimenti la politica non serve a nulla.

Penso che se il governo non fa niente, sulla base di un calcolo e non di un formale «lasciare alle parti sociali il compito di discuterne», è l'opposizione a dover prendere l'iniziativa.

Penso che vorrei saperne di più degli investimenti del gruppo Chrysler-Fiat perché mi pare che con il passare dei mesi si siano parecchio ridimensionati.

Penso che il problema sia se riusciamo ancora a produrre auto e soprattutto se siamo competitivi producendo queste auto.

Penso che anche il tema della ricerca da qualche parte lo si dovrebbe anche porre.

Penso che bisogna stare attenti a come si legge l'art. 19, perché i lavoratori devono essere compiutamente rappresentati e che è ora che il Parlamento faccia qualcosa in proposito, anche alla luce delle proposte del Pd.

Penso che il segretario del Pd debba farsi sentire più degli altri, perché Chiamparino e Marchionne sono la stessa persona, ma la direzione politica del partito compete al suo leader.

Questo è pensare da politico.

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