07 gennaio 2011

Il gioco della crisi


Tremonti vs il suo governo: la crisi c'è, non è finita o alle spalle:

" 'la crisi non e' finita. E' come vivere in un videogame: compare un mostro, lo combatti, lo vinci, ti rilassi e subito spunta un altro mostro piu' forte del primo'. Anche perché, ha aggiunto il Ministro, si e' utilizzato il denaro pubblico 'per salvare con le banche anche la speculazione' tornando così 'quasi al punto di partenza' ". [link]

Tardiva forse, l'ammissione della crisi, che porta il ministro ha sconfessare la linea fin qui seguita dal presidente del consiglio e dai suoi portavoce. Peccato che non segua a questa analisi, nessuna ammissione di colpa.
Perchè se la crisi mondiale non è partita dall'Italia , uno delle suoi più pericolosi effetti è la scarsa crescita del paese.
Bassa crescita cui anche questo governo è corresponsabile.
Come è responsabile dell'aumento del debito pubblico (altro che aver tenuto i conti in ordine).
Della svendita di Alitalia e dell'aver tolto l'ICI per tutte le case (che oggi avrebbe fatto comodo ai comuni).
Continuiamo con la politica dell'aspettare che passi la tempesta, magari affidandoci al Marchionne di turno e all'auto a benzina?

Come uscirne allora da questo gioco?
E, ancora, veramente Tremonti ha intenzione di smarcarsi da questo esecutivo?

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