28 novembre 2010

Appunti di un venditore di donne di Giorgio Faletti

Un viaggio sia fisico, lungo i quartieri di una Milano spesso notturna, sia metaforico, nella memoria della Milano della prima vera del 1978.
La Milano dei locali notturni come l'Ascot (ovvero il Derby milanese), ritrovo di cabarettisti sbarcati a Milano in cerca di fortuna con una barzelletta che riesca a strappare un sorriso al pubblico.
La Milano dei boss e delle bische notturne, ovviamente illegali, dove trovi una umanità varia: l'illuso che cerca il colpo di fortuna che faccia svoltare la vita, la fauna del sottobosco criminale, belle donne e uomini pieni di soldi ..

Faletti in questo libro ha fatto quello che ogni buon scrittore dovrebbe fare: attingere alla propria memoria per tirare fuori luoghi, esperienze, personaggi con cui costruire una storia. Daytona, il Bistecca, Godie e il protagonista Bravo discendono dai suoi ricordi: l'esordio come comico nella Milano di fine anni '70.

E ne è venuto fuori un thriller che prende fin dalle prime pagine, facendoti entrare nel mondo della piccola criminalità notturna che vive di notte e dorme di giorno. Un mondo visto con gli occhi di “Bravo” (il perchè del nome lo si scoprirà alla fine): evirato per uno sgarro (per una donna che non doveva toccare), ha trovato una ragione per vivere nel vendere le donne ad altri uomini, ricchi clienti che se lo possono permettere.

io mi chiamo Bravo e non ho il cazzo”.
Asciutto, semplice, senza altre ipocrisie.

Riempie l'assenza, il vuoto della sua vita, quello che non può più fisicamente permettersi, a uomini che, per motivi diversi (il lavoro, la carriera), non possono permettersi un rapporto più normale con le donne. Una specie di vendetta, di rivalsa nei confronti dell'altro sesso.

Bravo vive in un suo mondo, notturno, quasi ai margini, composto da piccoli criminali, persone dello spettacolo, poliziotti dalla coscienza sporca, belle donne. Il dirimpettaio di appartamento, il non vedente Lucio, è l'unico barlume di socialità verso gli altri che si è concesso, con la risoluzione di crittogrammi che uno propone all'altro per sfida.

Un mondo fuori dal mondo reale: siamo negli anni di piombo, Aldo Moro è stato appena rapito e in quei giorni vive la sua tragica prigionia in qualche posto segregato.

La sua vita continurerebbe all'infinito, ma l'incontro con Carla, è destinato a cambiare la sua vita: lei è una bella donna, disposta a vendere il suo corpo per uscire dallo squallore di un lavoro di pulizie. Si instaura un rapporto particolare, si potrebbe quasi chiamare amore, di certo una forte attrazione tra la donna e l'uomo che non ha nulla (o che sente di non avere nulla) da offrirle. Una impossibilità dolorosa.

Scampa misteriosamente ad un agguato di un piccolo malavitoso (che viene ucciso nel buio prima che spari a Bravo);l'incontro galante con un ricco imprenditore a cui aveva rifornito tre belle ragazze (tra cui Carla) si trasforma in un massacro. Bravo capisce che qualcuno lo sta incastrando: non è la solita storia di piccoli boss locali, spaccio e bische clandestine. Dietro potrebbe esserci la mano brigatista, che in quel momento sta uccidendo in giro nel paese e interessi più alti di ragion di Stato. Schiacciato in questo complotto, dovrà usare le sue sole forze per sfuggire alla morte.

Forse è questa la parte che funziona meno del romanzo, o comunque che suona meno credibile della storia, anche perchè è la prima volta che Faletti usa nei suoi libri servizi segreti e spioni.

Rimane l'unico neo, per un romanzo in cui nessuno è come appare.

Il sito di Giorgio Faletti
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