22 ottobre 2010

Annozero il sasso in bocca

Nello stesso giorno in cui l'AGCom diffida il TG1 per lo squilibrio informativo (la prima volta di un TG Rai), alcuni giornalisti Rai, della stampa e della televisione discutono dello stato dell'informazione oggi.
Come stanno andando le cose?
L'ostruzionismo contro Santoro (con il "vaffa" usato come espediente per bloccare la trasmissione).
La causa civile intentata dal presidente del consiglio contro Report (presidente che si è appena fatto lo scudo penale..).
La Rai in perdita: di share, di credibilità, di soldi.
E ora, l'ostruzionismo per bloccare a poche settmane dal via, la trasmissione di Saviano e Fazio, con la scusa dei soldi.
Ma scherziamo? Se si vuole risparmiare, perchè non si taglia sulle consulenze esterne, come ha ben raccontato Report domenica?

La puntata è iniziata con le immagini di "Rai per una notte": Luttazzi, Benigni e Ruotolo, Travaglio che commentava le telefonate tra AgCom e palazzo Chigi.
La satira politica, graffiante "o diare i mascalzoni è cosa nobile", diceva Quintilliano.
"A ben vedere significa onorare gli onesti", secondo Aristofane.

E nonostante le parole di Masi, "Annozero può cominciare" ...

Domanda: cosa sta succedendo nel mondo dell'informazione?
Belpietro "Una parte dell'informazione viene usata per una campagna politica. Una sola idea viene ripresa e ribadita: non è più la Rai degli italiani".

Ho capito una cosa: quando uno dei giornalisti di Berlusconi accusa gli altri di qualcosa, in realtà parla di se stesso. L'uso dei media per fini politici e quello che quotidianamente fanno TG1 e TG2, TG4 e company, Libero e Il giornale.

Concida De Gregorio : "c'è una voce egemone che non sopporta il dissenso e che cerca di sopprimere le voci contrarie all'unica voce legittima. Chi racconta i fatti in Rai viene prima intimidito, poi zittito".

Mentana: "c'è sempre più una contrapposizione forte, in cui tutti i giornali sono impegnati: questo ha elementi positivi per alcuni giornalisiti (Feltri, Sallusti, De Gregorio)." Mentana continuava dicendo che ci sono tante voci dissonanti dalla maggioranza e che in prima serata c'è una informazione in mano a persone non berlusconiane.

Questa fase ha portato ad una forte radicalizzazione sui giornali (i giornali non di battaglia vendono meno) e anche in televisione.

L'intermezzo del TGZero approfondiva la questione dei palinsesti Rai: è vero che in prima serata vanno in onda Annozero, Report e Ballarò (ma non tutto l'anno), ma la somma dei loro minuti è di circa 300 minuti scarsi.
Il TG1 va in onda giornalmente per 126 minuti, per un totale di 882 minuti la settimana.
Se si somma Vespa (stessa linea editoriale col TG1) si arriva a 1500 minuti.
Se si somma Unomattina si arriva a 2700 minuti.

Troppa informazione antiberlusconiana in Rai? facciamo il cambio. La Gabanelli al TG1 e Minzolini a Report.

Travaglio dissentiva fortemente da Mentana (e da Belpietro): non ci sto ad essere accomunato a Minzolini e Il giornale e Libero. Loro attaccnao un politico solo quando questo è ostile con Berlusconi. Noi giornalisti attacchiamo i poiltici quando sbagliano, come per Fassino e Latorre per le scalate bancarie.
"Io non sto da una parte e Sallusti dall'altra: il TG1 è la pravda del presidente del consiglio".
Sul TG1 gli scandali di Berlusconi sono solo gossip.

Quello che "lei non mi interrompa"- Belpietro ha iniziato la sua solfa "Travaglio esiste perchè c'è Berlusconi", non fate inchieste sui vostri padroni.
Il solito principio della negazione della storia (e la neolingua per stravolgere il significato delle parole): Travaglio il primo libro l'ha scritto sulle tangenti Fiat e Santoro era in onda nel 1991 contro la mafia.

Difficile spiegarlo a giornalisti che vanno in onda solo per rompere e interrompere.

Saviano da Berlino.
Nell'intervista con Ruotolo lo srittore ha raccontato delle traversie che sta attraversando la sua trasmissione.
"Dopo aver visto la scaletta, tutto è iniziato a cambiare".
Censura? La censura oggi è un'altra cosa: non siamo la Cuba di Castro o la Cina. Basta abbassare i decibel del volume, diffamare il giornalista ("Benigni costa troppo", "guarda quanto prende Crozza", "Fazio prende un sacco di soldi").
Sono fesserie, menzogne: gli ospiti sarebbero venuti anche gratis. Far uscire le cifre dei compensi è un'opera di delegittimazione, aiuta la concorrenza. Chiedere poi alle persone di lavorare gratis non è da professionisti: uno sarebbe tenuto poi a pensare, "chi ti paga allora per quello che dici" se non prendi soldi dal tuo lavoro?

Paragone l'ha buttata sulle cifre. L'Hotel per Abbado ("anche per i miei ospiti non pagano le trasferte"), il compenso di Fazio ("pagato da Endemol", ma poi si è corretto).
Vedere certi compensi mi da fastidio - commentava il giornalista de L'ultima parola - io prendo 1000 euro orde a puntata e Saviano ne prende 50000.
"Ma tu non sei Saviano", gli ha risposto la De Gregorio.
Paragone inoltre confondeva i no degli ospiti (come Di Pietro) come una forma di boicottaggio: eppure nemmeno Berlusconi è mai venuto in un talk show (se non un'ospitata a Ballarò).

Paragone si lamenta che Fazio invita sempre gli stessi ospiti? Eppure gli ospiti politici sono bilanciati.
E in merito a Dario Fo, Benigni, Saviano: è compito del conduttore scegliere chi invitare.

Loris Mazzetti ha spiegato come i compensi a Fazio siano giustificati dai rientri delle puntate (7 ml di euro).
Fazio, Santoro, Report fanno guadagnare la Rai (anche come prestigio).
La maggior parte degli ospiti arriva a titolo gratuito, se si esclude i super ospiti come Blair.
Vieni via con me costerebbe 2 ml di euro a puntata: troppo, troppo poco?
Bisognerebbe fare dei paragoni. Anzichè preoccuparsi dei conti in perdita come fa Belpietro: perchè Saviano e Fazio sono un problema e Vespa e la Clerici no (con tutto il rispetto)?

Perchè nessuno dice niente sul crollo pubblicitario della Rai, sul caso di share, sui dirigenti di nomina politica ?

Travaglio e la censura.
In neolingua censura si può sostituire con problema di orario, svecchiamento, riduzione dei costi (come con Biagi). Come un problema di estetica (Raiot). "Qui non si fa satira politica", come per Hendel da Panariello.
Censura anche per Paolo Rossi e il monologo di Socrate "la democrazia ad Atene la facciamo così, rispettiamo i magistrati e le leggi".
Non si può chiedere il contraddittorio alla satira. Non si può chiedere il contraddittorio alle notizie (come per Report).
Non è colpa della Gabanelli e di Paolo Mondani se Fini, Vendola, Di Pietro e Grillo non hanno ville ad Antigua.
E non è scontro (come ha titolato la Stampa domenica) quello tra Ghedini e Report. E' solo un tentativo di non far andare in onda una inchiesta.

Se i pm indagano su Berlusconi, Il giornale titola "ultima aggressione al cavaliere". Se si indaga Fini "la procura indaga".
La neolingua si è appropriata anche del lodo Alfano: non è un lodo (un accordo tra due parti). Chiamarlo scudo per le impunità sarebbe stato troppo?

Paolo Mondani ha ricostruito la vicenda Arner Antigua, partendo dalla prima inchiesta fatta per Report (che non ha portato ad azioni risarcitorie).
Le ispezioni della Banda d'Italia, le norme antiriciclaggio che non sarebbero rispettate, l'inchiesa da parte dei pm di Milano.
Il filone giudiziario di Palermo, per i soldi di Zummo, prestanome di Ciancimino, in cui compaiono anche Bravetti e Paolo Del Bue.
La triangolazione per le ville di Berlusconi e la domanda legittima "a chi ha dati i soldi?".

E già che ci siamo, si potrebbe parlare anche delle 64 società off shore riconducibili (secondo KPMG) al cavaliere?

E' brutto dirlo, ma giova ripeterlo.
Fuori il paese rischia di bruciare, non solo per i fuochi di Terzigno.
Aziende in crisi, lavoro, la criminalità organizzata (la ndrangheta al nord).
L'informazione (libera) deve fare la sua parte.

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