14 luglio 2010

Lombardia connection

Gli arrresti della giornata di ieri contro esponenti della ndrangheta, sia colletti bianchi (come il dirigente della Asl di Pavia Carlo Antonio Chiriaco, elettore di Abelli) che di colletti sporchi ci insegnano un pò di cose.
Primo: sindaci, prefetti e politici che si ostinano a ripetere che la mafia al nord è solo un fenomeno locale, non radicato nel territorio, hanno torto.

Ilda Bocassini, nella conferenza stampa parlava di locali a Mariano Comense, Canzo, Desio ...

Secondo: lo slogan della Lega "padroni a casa nostra", è la solita frase da comizio elettorale. I padroni iniziano ad essere altri: coloro i quali, come nelle reioni dle sud, dispondono di soldi e mezzi per influenzare i politici locali.
Anche al nord la ndrangheta si riunisce una in una struttura verticistica e unitaria, come Cosa Nostra al sud.

Come al sud, il business principale riguarda le costruzioni: il fatto che proprio questo governo spinga sulla via del mattone, del cemento, delle autostrade inutili, della deregulation in appalti e costruzioni, assume un sinistro significato.
Specie dopo le vicende del sottosegretario Cosentino, del senatore Dell'Utri.


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