23 giugno 2010

La faccia truce dei padroni

Il bel libro di Filippo Astone, "Il partito dei padroni" inizia proprio parlando dei due volti di Confindustria, oggi a tutti gli effetti trasformato (grazie alle sue attività di lobbying e alla debolezza dei partiti) nel "partito dei padroni".
Partito che, al volto cool di Montezemolo il politico-manager che chiede innovazione, svecchiamento e ricerca, contrappone l'altra faccia, truce.
Quella rappresentata dal caso di Umbria Olii, col risarcimento milionario chiesto da Giorgio Del Papa, AD dell'azienda, nei confronti delle famiglie dei cinque operai bruciati vivi durante un incendio che tre anni prima aveva distrutto i suoi stabilimenti di Campello del Clitunno.
I 35 milioni dovrebbero essere pagati dalle mogli e figli dei lavoratori vendendo le loro abitazione e quei (pochi) beni di cui dispongono.

La Confindustria locale ha diffuso un comunicato di solidarietà nei confronti di Del Papa, avallato col suo silenzio, dalla Confindustria nazionale.

La faccia hi tech e la faccia feroce: quella che pretende sempre più flessibilità da parte dei lavoratori, chiede il "contenimento salariale" in un paese che ha gli stipendi più bassi d'Europa e invoca una maggiore possibilità di licenziare: "come se il taglio del personale fosse la soluzione magica di qualsiasi problema".

Oggi il processo nei confronti di Del Papa (dove è imputato di omicidio colposo) è ancora in corsa: a sua difesa è scesa la Confindustria perugina
"La Umbria Olii di Campello sul Clitunno rappresenta una realtà aziendale importante per il territorio di Spoleto [..] per questo motivo confindustria perugina fa appello al senso di responsabilità di tutti perchè non sia vanificato lo sforzo in cui l'imprenditore è impegnato per riportare l'azienda ai vertici del suo settore [..] Le recenti critiche, provenienti da più parti, riguardo alla linea difensiva adottata dal presidente Giorgio del Papa confermano ed amplificano l'ingiusto processo mediatico che praticamente ha già condotto alla sua condanna senza appello. "

Lorena Coletti, sorella di una delle vittime, ha voluto rispondere, in prima persona, a Confindustria Perugia, con questa lettera indirizzata anche al presidente della Repubblica

Il 25 novembre 2006, quattro uomini si alzarono e partirono per andare al lavoro, per guadagnarsi da vivere. Era di sabato, il lavoro lo avevano iniziato il martedì: dovevano installare delle passerelle sopra a dei silos. In quei silos c'era un gas, il gas esano, un gas molto infiammabile, questo poiché nessuno aveva fatto una bonifica di questi silos.
Verso le 13 di quel maledetto giorno avvenne un enorme esplosione. Venni a sapere della notizia solamente la sera molto tardi.
[..] Sono passati quasi tre anni, e l' anno scorso ci fu la prima richiesta: oltre 35 milioni di euro. Ora mi chiedo, se anche quest'anno la cifra sia sempre quella oppure, se hanno messo a conto anche gli interessi, visto il tempo che è passato. Sottolineo, che a mio fratello Giuseppe Coletti e' stata stroncata la vita, e a Giorgio Del Papa non è stato neanche dato un giorno di carcere e tanto meno gli arresti domiciliari.
[..]
In tre anni mio fratello e' stato ucciso diverse volte, ora dico basta. Degli operai che partono la mattina per fare il loro dovere, per mantenere la famiglia e fare una vita onesta e dignitosa, non meritano di morire. Come non meritano che la loro dignità' venga calpestata da assurde richieste di risarcimento, mandate da chi li ha uccisi . Non lo permetto!!!
Vorrei che Del Papa sapesse che la vita di quattro persone vale molto più' di qualsiasi cifra che lui chiede. Ma il peggio di tutto è, che è ancora libero, e che lo Stato Italiano gli permette di fare queste cose.

Segnalazioni:
ve lo ricordate mr Waterloo, al secolo Luca Luciani? potrebbe essere il nuovo AD di Telecom. Eh, quando uno è capace ..

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